Fontana di Trevi, turisti e social imbufaliti, stampa estera feroce: ore di volo per una bagnarola comunale

11 Nov 2024 19:01 - di Giulia Melodia
Fontana di Trevi

La presa in giro social dura ormai da giorni, dal giorno dopo in cui la nuova passerella per osservare più da vicino la Fontana di Trevi, ha costretto i turisti ad ammirare uno dei simboli della città eterna sospesi “su un invaso vuoto”. Ma poi, svuotata la mitica vasca, chiuso l’accesso accesso e  inibita di fatto la visione della Fontana di Trevi spogliata della sua iconica bellezza e maestosità per i lavori di ristrutturazione, con la sostituzione della “famosa vasca piscinetta” ironie e polemiche sarcastiche hanno raddoppiato intensità e numero dei commenti dei visitatori francamente indispettiti – e non più solo delusi – dall’essere andati a vedere “la” fontana e aver trovato invece solo un cantiere. E con tanto di “bagnarola” annessa…

Fontana di Trevi, una spernacchiata internazionale

Solo ieri, poi, al clamore social apolide si è aggiunta la bordata arrivata da oltreoceano niente poco di meno che dal New York Post che, senza troppi giri di parole, dalle sue colonne ha sentenziato: «La fontana di Trevi di Roma sostituita da un’orrenda “piscina comunale”. E l’amministrazione intende far pagare l’ingresso». La testata americana picchia duro contro l’amministrazione comunale di Roma per aver parzialmente chiuso ai turisti la Fontana di Trevi per un intervento di manutenzione straordinaria che durerà fino a dicembre. Sottolineando in rosso lo sbeffeggio di passerella e piscinetta. Proprio mentre in una nota in una nota, l’Assessorato alla Cultura si affanna a snocciolare un report di Zetema sugli ingressi stellari del weekend – che avrebbero visto più di 14mila le persone sfilare sulla nuova passerella: «Più di 6mila nella giornata di sabato. E poco meno di 8mila la domenica».

L’assessorato alla cultura replica come può…

Certo si sa, Roma e le sue eterne bellezze viaggiano da sole, anche quando lavori e chiusure mettono i paletti sulla strada di turisti e visitatori della domenica. E di sicuro non possono bastare a consolarsi delle spernacchiatura social e giornalistica i 4.600 euro raccolti solo nel weekend – escludendo le monete in valuta estera – che saranno donati alla Caritas di Roma per attività benefiche. La soluzione adottata dall’amministrazione comunale non è piaciuta per niente alla stampa estera – al New York Post soprattutto –. A cui si è aggiunto poi anche il Guardian – che dagli Usa si spertica in commenti al vetriolo.

«I turisti che si recavano alla Fontana di Trevi di Roma nella speranza di poter lanciare le tradizionali monetine, si tengano pronti – scrive il NYP –: l’amato sito storico è  chiuso per lavori e i visitatori inconsapevoli troveranno l’antico specchio d’acqua sostituito da un utilitaristico pozzo dei desideri temporaneo che, secondo un critico, offre tutto il fascino di una piscina comunale».

Fontana di Trevi, “New York Post” e “Guardian” picchiano duro

Una critica feroce a cui non basta certo la risposta del sindaco di Roma che ha assicurato che la fontana più famosa del mondo riaprirà al pubblico entro l’inizio del Giubileo. Ribadendo nelle more che la «piscinetta» è solo una soluzione provvisoria… Il giornale americano non si rassegna. E incalza: «Il mese scorso l’acqua è stata svuotata e il sito panoramico è stato chiuso per lavori di ristrutturazione», rimarca ogni volta che può la testata. Poi, infilando il dito nella piaga, prosegue rilanciando il timore per «un passo avanti verso il progetto di far pagare ai circa quattro milioni di visitatori annuali una tariffa per avvicinarsi al luogo dei desideri». Laddove il termine avvicinarsi non è certo usato a caso…

Per la verità, come riferisce sul punto tra gli altri Il Corriere della sera, «la decisione non è stata ancora presa. E, come ha spiegato Gualtieri, «valuteremo solo in un secondo tempo l’eventualità di introdurre un ticket molto basso». Ma tanto basta e avanza per rinfocolare le polemiche e l’ilarità non proprio sottile, di chi, come scrive il Guardian, si è fatto magari 14 ore di volo per vedere un capolavoro… E invece si ritrova a guardare una bagnarola, «un’orrenda piscina comunale»…

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *