Germania, il collasso del governo: Scholz “licenzia” il ministro delle finanze. I media: “Il semaforo è spento”
Il destino della coalizione ’semaforo’ composta dai socialdemocratici, Verdi e liberali è appeso ad un filo dopo mesi di litigi in tema di economia e bilancio. La Germania è sull’orlo della recessione, la situazione è precipitata. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha licenziato il ministro delle Finanze, Christian Lindner, liberale, per divergenze sulle riforme economiche, aprendo di fatto una crisi di governo in Germania. L’esecutivo tedesco è infatti formato da una coalizione di tre partiti, i Socialdemocratici di Scholz (SPD), i Verdi e i Liberali dell’FDP, il cui leader è lo stesso Lindner.
Germania, si apre la crisi di governo
Senza il sostegno dei Liberaldemocratici il governo non ha la maggioranza in parlamento. Teoricamente Scholz potrebbe restare a capo di un governo di minoranza; ma difficilmente riuscirebbe ad approvare la prossima legge di bilancio e altre misure importanti. Al momento non è chiaro se verranno convocate elezioni anticipate; o se Scholz riuscirà a trovare l’appoggio di altri partiti attualmente esterni alla maggioranza, come sembra voler fare. Nel pieno della crisi di governo, infatti, il cancelliere si rivolge al leader dell’opposizione della Cdu Friedrich Merz per cercare rapidamente soluzioni comuni. “Ora cercherò molto rapidamente un dialogo con il leader dell’opposizione, Friedrich Merz”, ha dichiarato Scholz. Che ha detto di voler offrire al leader della Cdu l’opportunità di lavorare insieme in modo costruttivo sulle questioni “che sono cruciali per il nostro Paese: il rapido rafforzamento della nostra economia e la difesa”.
Germania, la maggioranza “semaforo” al termine
“E ora abbiamo bisogno di chiarezza su come possiamo finanziare solidamente la nostra sicurezza e la nostra difesa nei prossimi anni senza mettere a rischio la coesione del Paese”, ha affermato Scholz, sottolineando che “si tratta di prendere la decisione di cui il nostro Paese ha bisogno ora, cercherò di dialogare su questo con l’opposizione responsabile”. È possibile che Scholz voglia chiedere a Merz di sostenere in qualche forma il suo governo almeno fino alla fine dell’anno: in modo da approvare le principali misure economiche per il 2025. Scholz ha infatti annunciato che ha intenzione di chiedere il voto di fiducia al parlamento il prossimo 15 gennaio. E quindi almeno fino ad allora punta a restare al governo.
Germania, Scholz ai ferri corti con i liberali da mesi
Il licenziamento di Lindner è stato comunicato al termine di un incontro tra i leader dei tre partiti della maggioranza. Dovevano discutere dei grossi problemi dell’economia tedesca e di come reperire circa 10 miliardi di euro necessari a finanziare il bilancio del prossimo anno. Già da giorni era chiaro che la maggioranza “semaforo” si stesse inceppando sulle misure da attuare. Secondo le fonti dei giornali tedeschi Lindner avrebbe proposto a Scholz di convocare elezioni anticipate. Quest’ultimo avrebbe respinto la proposta, licenziandolo. Spazi per una ricucitura al momento non ce ne sono. Dopo l’incontro Scholz ha tenuto una conferenza stampa in cui ha accusato Lindner di preoccuparsi solo della sopravvivenza del suo partito: senza curarsi del bene del governo. Ha anche fatto sapere,m appunto, di voler parlare presto con Friedrich Merz, il leader dei Cristiano-Democratici (CDU), principale partito di centrodestra tedesco che è stato a lungo al governo prima che Scholz diventasse cancelliere di una maggioranza molto eterogenea. La coalizione dei perdenti.
Lo strappo inevitabile tra liberali e socialisti
Dopo Scholz hanno parlato alla stampa anche i leader dei Verdi all’interno del governo: Robert Habeck (ministro dell’Economia) e Annalena Baerbock (ministra degli Esteri). Hanno detto di voler restare nella coalizione di governo e di ritenere necessarie nuove elezioni in primavera. Scholz è cancelliere da dicembre del 2021, e quindi la naturale scadenza del suo mandato sarebbe a fine del 2025 (i cancellieri restano in carica 4 anni). È a capo di un governo che già in partenza fu molto difficile formare: si trovò un accordo solo dopo alcuni mesi e i programmi dei tre partiti di maggioranza sembrarono fin da subito molto diversi (la coalizione è detta “semaforo”, per via dei tre colori associati ai tre partiti). Scholz è da tempo sempre più impopolare, ha subìto varie sconfitte locali e nelle ultime settimane i problemi dell’economia tedesca hanno aggravato la sua posizione, tanto che una crisi o una caduta del suo governo erano ritenuti probabili già da diversi giorni.