Giallo sulla telefonata tra Trump e Putin, Mosca: “Pura invenzione”. E anche Kiev smentisce

11 Nov 2024 10:38 - di Redazione
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È giallo sulla telefonata intercorsa tra Donald Trump e Vladimir Putin all’indomani dell’elezione del tycoon alla Casa Bianca. A darne notizia è stato il Washington Post, con una certa di dovizia di particolari, compreso il fatto che l’Ucraina fosse stata avvisata e non avesse avuto nulla da obiettare. Tanto da Kiev quanto da Mosca, però, sono arrivate smentite.

Mosca: “La telefonata tra Trump e Putin è pura invenzione”

“Questa notizia è una pura invenzione. Si tratta di informazioni false”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, aggiungendo che “non ci sono ancora piani specifici per i contatti tra Putin e Trump”. “Quindi – ha concluso Peskov, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa russa Tass – non c’è ancora nulla da aggiungere”. Poco prima il ministero degli Esteri ucraino aveva smentito che Kiev fosse stata informata della telefonata, dando di fatto il suo benestare.

Kiev: “Non ne sapevamo niente, quindi non abbiamo potuto né approvare né opporci”

“Gli articoli secondo cui la parte ucraina sarebbe stata informata in anticipo della presunta chiamata sono falsi. Di conseguenza, l’Ucraina non ha potuto approvare la chiamata o opporsi ad essa”, ha detto il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Georgi Tikhiy, ripreso dall’agenzia di stampa ucraina Interfax.

La versione del Washington Post sulla telefonata tra Trump e Putin

Secondo quanto riferito dal Washington Post, Trump e Putin si sarebbero sentiti giovedì e il presidente eletto avrebbe invitato il leader russo a “non intensificare la guerra in Ucraina, ricordandogli la consistente presenza militare americana in Europa”. Trump inoltre, secondo il quotidiano statunitense che ha fatto riferimento a diverse fonti, avrebbe espresso l’interesse a tenere colloqui ulteriori per discutere una “risoluzione della guerra in Ucraina in tempi brevi”. Intervistata da Fox News on Sunday, la portavoce di Trump, Karoline Leavitt, ieri, ha detto che una volta assunto pienamente l’incarico Trump sarà in grado di “negoziare un accordo di pace tra Russia e Ucraina” e che “questo include, il primo giorno, portare l’Ucraina e la Russia al tavolo dei negoziati per porre fine a questa guerra”. Da Mosca, d’altro canto, la volontà di Trump di favorire un accordo era stata commentata parlando di “segnali positivi”. “È difficile dire cosa succederà”, ma il presidente eletto “non parla di scontro, non dice di voler infliggere una sconfitta strategica alla Russia, e questo – sono state le parole di Peskov – lo distingue favorevolmente dall’amministrazione in carica”.

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