Giovani, donne e minoranze hanno votato Trump. La deputata dem ammette: noi siamo visti come élite
Dietro la vittoria di Donald Trump e il suo ritorno alla Casa Bianca emergono in queste ore dati scioccanti per la sinistra americana (ma anche per quella nostrana). Gli exit poll che non ti aspetti, che fanno vacillare il politologo Roberto D’Alimonte in diretta a SkyTg24, arrivano all’alba: la conduttrice legge un ultimo exit poll che registra come persino le donne afroamericane abbiano scelto in maggioranza Trump rispetto a Kamala Harris. Un dato che impressiona l’editorialista del Sole 24 Ore, quasi incredulo, come i tanti sondaggisti che avevano prospettato scenari completamente diversi.
Trump ha sfondato anche tra i giovani
Tra le sorprese, arriva la notizia che Donald Trump ha conquistato voti tra gli elettori under 30, tradizionale bacino dei democratici. Lo registrano gli exit poll della Nbc news, sottolineando che l’ex presidente ha raccolto più voti tra questo blocco di elettori di qualsiasi candidato repubblicano dal 2008. Come era previsto, il tycoon conquista favori soprattutto tra i giovani maschi, il cosiddetto ‘bro vote’, ottenendo il 47%, con Kamala Harris lievemente in testa con il 49%.
L’ex presidente ha anche guadagnato un po’ di terreno tra le giovani donne, tra le quali comunque il vantaggio democratico rimane enorme, il 62% contro il 36%. Per 4 donne su 10 infatti la questione centrale è stata la difesa del diritto d’aborto, importante solo l’11% dei giovani maschi per i quali le questioni principali solo l’economia, il 37%, e lo stato della democrazia, il 36%.
Anche secondo altri studi che circolano in queste ore sui siti d’informazione, smontano la narrazione dem: non solo i giovani ma anche le minoranze, sia le afroamericane che quelle latinoamericane, si sono allontanate dal Partito democratico avvicinandosi decisamente ai repubblicani.
La constatazione della deputata dem: noi siamo percepiti come elite
“Più che una vittoria sembra una vera e propria onda rossa per Trump. Se Trump vince tutte le istituzioni e anche nel voto popolare evidentemente ancora una volta è l’inflazione, il costo della vita, la paura di perdere il lavoro e le proprie (poche) certezze che contano. Non la battaglia sui diritti. Il disagio e il sentimento di insicurezza della classe media e anche delle minoranze porta al voto massiccio per leader populisti e di pancia e non per chi è percepito come élite. Se anche le minoranze vanno lì, Latinos, Afroamericani, è davvero un ciclo politico nuovo, siamo oltre i perdenti della globalizzazione”. Così su X l’Eurodeputata Pd Elisabetta Gualmini. Anche per loro la disfatta della Harris è la disfatta di una certa visione del mondo e della politica.