I ‘Camposanti’, luoghi e simboli della nostra trama: l’immensa quadreria di una comunità

3 Nov 2024 7:00 - di Carmelo Briguglio

Cosa sono i camposanti? Sono luoghi di storia. Nelle piccole comunità, soprattutto. Nei paesi. Nei quartieri. Questo sono. È un loro vantaggio. Lì, trovi tutto e tutti. I tuoi e i tuoi dei tuoi. E i suoi, con i suoi dei suoi. Ritrovi tanti e tanto. Del tuo vivere. Del tuo crescere. Di chi hai incontrato. Di chi non hai mai visto, ma hai sentito dire. E raccontare. Il “dove” conosci anche chi non hai mai conosciuto: ne hai sentito le opere e i giorni. Di bene e di male. Ci sono legature e discordie. Segreti e disvelamenti. C’è tanto di vero, tanto di falso.

I Camposanti tra cultura e memoria storica

I ritratti, i sepolcri, le lapidi, le iscrizioni, le dediche, i versetti parlano. Rievocano. Pezzi di vite. E della narrazione collettiva. Sono gallerie. Musei. Archivi storici. Anche atelier: i vestiti, le cravatte; oh, soprattutto quei cappelli di donne e uomini. E gli occhiali. Eleganze meste o pacificate. Antiche e moderne. Che ritornano. Foto che comunicano epoche. Stili. Fogge. Incorniciano. Visi. Tristi. Pensosi. Dolorosi. Allegri. Sorrisi. Di ogni età. Di grandi e giovani. Di piccoli. E di piccoli piccoli. Che si affacciano, lievi. Dalla loro cornicetta. Sguardi: ti fermano. Ti emozionano. Ti giudicano. Alcuni severi. Altri dolci, condiscendenti. Ti riportano a quella famiglia piagata. A quella generazione spezzata. A un amore. A un affetto. A un amico. A un nemico. Ti ricordano un frammento. Ti riportano a un posto. A un avvenimento. A un “accadde”. A chi credevi vivo. A chi credevi morto, che incontri vivo.

I Camposanti e la descrizione del loro ‘ecosistema’

I fiori invadenti o discreti, arroganti o composti. E le tombe senza. Perché nessuno è rimasto a pregarle. Piangerle. Adorarle. O non può. Non vuole. A chi c’era. A un tempo. A una strada, una piazza, una chiesa. A una festa, a un funerale. A una vittoria, una sconfitta. A una nostalgia. A una canzone, una processione. A un tradimento, a una passione, a un’esaltazione. A un’immaginazione. A un popolo. Alle sue vicende. Alle sue conquiste. Alle sue cadute. Ai suoi uomini e no. Alle sue energie. Alle miserie e fragilità di ognuno e di tutti. A una guerra, a una pace. Con i suoi eroi e anti, insieme. È una immensa quadreria di volti e orpelli: riassume la comune trama.

Il ruolo e la riflessione simbolica dei cimiteri

Rappresenta la meccanica necessaria. La dialettica. Superiore. Simboli che ci rimandano. A domani. Che ci aiutano a viverlo. A fare ruotare ancora quella storia. Mia e tua; nostra. Anno dopo anno. Punti minuscoli dell’Eternità. Stelle e buchi neri. Come questo minimo, ego scriptor.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *