I collettivi pro Pal occupano il tetto di Lettere alla Sapienza: “Siamo stanchi”. Anche noi

27 Nov 2024 18:51 - di Stefania Campitelli

Mobilitazione permanente, è la parola chiave dei Collettivi che hanno occupato il tetto della Facoltà di Lettere della Sapienza di Roma. Dopo i cortei, le aggressioni e le scorribande tra viali dell’ateneo più grande d’Europa per impedire agli studenti di destra di volantinare, arriva l’ultima performance: l’occupazione con tanto di tenda sul tetto panoramico con sfondo sul tramonto. L’iniziativa è del collettivo ‘Cambiare rotta’, lo stesso che ha già dato prova di esibizioni muscolari in altre città, come Torino e Bologna.

I collettivi occupano il tetto di lettere alla Sapienza

“Contro la guerra, tagli e riforma Bernini” è il marchio dell’occupazione degli studenti pro Pal, che nel pomeriggio hanno convocato un’assemblea. Sulla facciata della Facoltà uno striscione che recita: “Israele ci porta alla guerra. Fermare Escalation”. Davanti all’ingresso anche una sagoma di un asino e sopra la scritta “ministra Bernini”. L’occupazione è stata annunciata dagli stessi studenti di estrema sinistra, coordinati dai centri sociali. Vogliono unirsi – dicono – al “clima crescente di mobilitazione in tutto il Paese e alle diverse scuole della nostra città che hanno occupato nelle ultime settimane per condannare le politiche del governo Meloni. Che oggi, con gli attacchi al mondo della formazione, con il sostegno al genocidio e alle guerre, con la precarietà e i tagli, con il ddl 1660 e la repressione, vorrebbe rubare un futuro dignitoso alla nostra generazione”.

“Irsaele ci porta alla guerra” e spunta l’asino con la scritta ministra Bernini

Parola d’ordine dunque la saldatura con le proteste di piazza degli “adulti”, a due giorni dallo sciopero generale, per alimentare un clima di scontro e di violenza. Gli slogan non cambiano e vengono intonati con un “copia e incolla” in una salsa di rivendicazioni, tutte uguali, sempre le stesse. Si va dalla riforma universitaria, per dare una parvenza di sindacalismo studentesco, alle posizioni pro Palestina, alla crociata contro il “governo filosionista”.

“Siamo stanchi della ministra che mente agli studenti”

“Siamo stanchi – hanno aggiunto – di una ministra dell’università che continua a mentire agli studenti di tutta Italia. La Bernini sostiene che non ci saranno tagli alle università, ma mancano 700 milioni di euro rispetto all’anno scorso. Mentre nei nostri atenei servono fondi strutturali per l’edilizia e ci si appresta a chiudere i corsi definiti ‘poco produttivi'”. E ancora: “sostiene di combattere la precarietà, ma in realtà distrugge qualsiasi figura contrattuale nella ricerca. Sostiene la libertà. Ma militarizza gli atenei e la ricerca accademica, rendendosi complice del genocidio in Palestina”. Proprio così, per i militanti del Collettivo “Cambiare rotta” la ministra dell’Università e della ricerca sarebbe responsabile del genocidio a Gaza.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *