Il delirio degli hater vegani dopo la tragica morte di Lia Ferrarini: niente lacrime, uccideva i maiali

12 Nov 2024 15:49 - di Carlo Marini
Lia Ferrarini

Sono in corso le indagini per chiarire l’esatta dinamica che ha portato alla morte di Lia Ferrarini, 56 anni, la più giovane dei cinque eredi della famiglia Ferrarini, a lungo titolari dello storico marchio di prosciutti e prodotti alimentari di Reggio Emilia. Nel pomeriggio di venerdì la donna è stata trovata senza vita con un trauma cranico nella grande tenuta dell’azienda nota per i salumi.

La morte di Lia Ferrarini e il delirio degli hater vegani

Mentre le indagini sono in corso, spuntano sui social commenti deliranti degli hater vegani a commento della notizia di cronaca. Gli insulti riguardano ovviamente il business dei Ferrarini. “L’ammazza animali dall’animo buono e gentile”, scrive una hater vegana sulla pagina di Repubblica rimediando perfino 18 agghiaccianti like. C’è chi evoca la vendetta divina, chi esulta, in un delirio che i social media manager delle varie testate faticano a gestire. Dal Fatto quotidiano a Fanpage, fioccano improperi, anatemi degli animalisti, nella folla per fortuna sana di chi esprime il doveroso cordoglio per la morte dell’erede della famiglia Ferrarini.

Come procedono le indagini

Il pubblico ministero Dario Chiari della Procura di Reggio Emilia ha disposto l’autopsia sul cadavere della donna. Al momento, nessuno ha dichiarato di aver assistito all’incidente. Le poche certezze in possesso degli inquirenti riguardano la violenta caduta della Ferrarini, il cui corpo ha riportato un evidente trauma cranico, probabile causa del decesso, anche se non è ancora possibile escludere che la donna sia morta schiacciata dal mezzo agricolo, nonostante il veicolo fosse spento al momento del ritrovamento. A differenza dei quattro fratelli Luca, Lucio, Licia e Lisa – tutti figli del noto imprenditore reggiano Lauro Ferrarini – la più giovane Lia non è mai stata particolarmente coinvolta nella parte imprenditoriale.

Fatale una caduta dal trattore: si aspettano gli esiti dell’autopsia

Si era sempre dichiarata profondamente innamorata della campagna, dell’agricoltura e delle tradizioni, ed è proprio a queste attività che si è sempre dedicata all’interno delle aziende agricole che i Ferrarini hanno portato a fianco della produzione commerciale. Il colosso alimentare è divenuto celebre a livello mondiale per il prosciutto, il Parmigiano Reggiano, l’aceto balsamico e altri prodotti tipici emiliani. Nel 2023 la multinazionale aveva vissuto momenti di enormi sofferenze societarie e gestionali, tali da spingere la famiglia Ferrarini a cedere la maggior parte delle quote al gruppo di imprenditori Pini di Sondrio, colosso della macellazione e della lavorazione di carni.

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