Il piagnisteo dei giudici al Csm: vogliono libertà di comizio e di sentenza contro il governo Meloni

17 Nov 2024 17:52 - di Leo Malaspina

Come da copione, neanche nel giorno del Signore la magistratura si riposa nella sua eterna battaglia con la politica che non ama, quella di destra, per esempio. La pace domenicale che alberga nelle menti dei più misericordiosi, diventa sfida, duello, orgoglio per i magistrati riuniti nell’Anm, che ha celebrato il suo direttivo al termine di una settimana di fuoco, che li ha visti finire nel mirino del governo Meloni per uscite avventurose e faziose su riforma, migranti, con chat al veleno e magistrati “rossi” sorpresi ancora una volta a fare propaganda. Ma per l’Associazione Nazionale Magistrati la categoria dei giudici è sotto attacco e non ha nulla da rimproverarsi, anzi…

I giudici più o meno rossi si sentono sotto attacco del governo di destra

“Nell’ultimo periodo abbiamo assistito da parte di una certa politica ad attacchi sempre più frequenti a provvedimenti resi da magistrati italiani nell’esercizio delle loro funzioni giurisdizionali, criticati non per il loro contenuto tecnico-giuridico, ma perché sgraditi all’indirizzo politico della maggioranza governativa”, afferma il Comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati (Anm) in un documento approvato all’unanimità. Toghe rosse, gialli, verdi: tutti si sarebbero sotto attacco, non attaccanti.

“Si adduce aprioristicamente la matrice politica delle decisioni, sostenendo che i magistrati che le hanno adottate sarebbero intenti più a fare politica che a svolgere in modo imparziale il loro ruolo di giudici – continua – Si tratta di un attacco alla giurisdizione strumentale a screditare la magistratura per preparare il terreno a riforme che tendono ad assoggettare alla politica il controllo di legalità affidato dalla Costituzione alla magistratura. E’ prerogativa della giurisdizione l’interpretazione delle leggi, tenendo conto della gerarchia di valori espressa dalla Carta Costituzionale tra i quali i principi di primazia del diritto europeo e di separazione dei poteri”. Da qui l’arringa finale contro i giornali non amici e contro il governo, in particolare su quell’invasione di campo fatta sul tema del rimpatrio dei migranti che l’esecutivo ha organizzato attraverso un trasferimento temporaneo in Albania.

“Il linciaggio mediatico cui un certo giornalismo si è prestato ha colpito i giudici e la loro naturale tensione a decidere liberi dalle proprie convinzioni e passioni: scrutare la vita delle persone, riportando le loro vicende intime, del tutto prive di rilevanza pubblica, è condotta non in linea con l’etica giornalistica. La libertà di manifestazione del pensiero appartiene al magistrato anche quale cittadino, che la esercita, anche nel dibattito pubblico, con senso di responsabilità e rispetto dell’elevata funzione giurisdizionale svolta – osserva – Sostenere, senza alcun fondamento, che un magistrato ha adottato un provvedimento per perseguire finalità diverse da quelle proprie dell’esercizio della giurisdizione è un’accusa grave che non può più essere tollerata, poiché mina i diritti fondamentali dei singoli magistrati coinvolti e della giurisdizione: delegittimare la magistratura è operazione che lede la tenuta democratica del Paese”. Da qui l’annuncio di istanze di tutela al Csm…

La reazione dei politici di destra

“Memorabile il documento della Anm che con temeraria sfrontatezza rivendica quello che abbiamo definito l’uso politico della giustizia. Secondo Santalucia e compagni, sono leciti comizi e esternazioni politico-ideologiche di ogni tipo. Un giorno un comizio, un giorno un proclama, un giorno una sentenza”, dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. “Usando talvolta le stesse parole e gli stessi ragionamenti. La sentenza e il comizio diventano un tutt’uno. Risibile poi il piantolino su presunti attacchi alle vite private. L’ordine giudiziario risponda piuttosto delle inquietanti vicende della procura antimafia e di tante violazioni abusive subite da privati cittadini da parte di strutture guidate da magistrati. Abbiamo letto cose inquietanti su noti magistrati passati con disinvoltura dalla toga al comizio. Sono certo che la grande maggioranza di magistrati indipendenti e laboriosi fara prevalere i valori della giustizia sul ‘ballando con le stelle’ (rosse) dei soliti noti”.

Secondo la Lega, “per screditare la magistratura, basta la magistratura che blocca le espulsioni dei clandestini delinquenti, libera gli spacciatori per errore, va in piazza contro il governo, chiede la galera per Matteo Salvini perché ‘ha ragione ma va attaccato’. Per invertire la tendenza, basterebbe iniziare dalle cose più banali. Per esempio: meno convegni e più lavoro”.

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