In fiamme il portone dell’eurodeputato di FdI Francesco Ventola, condanna bipartisan
Le fiamme divampano nella notte, quando sono all’incirca le tre a Canosa di Puglia, e il portone di casa dell’europarlamentare di Fratelli di Italia Francesco Ventola brucia. L’incendio è scoppiato mentre il politico e la sua famiglia si trovavano all’interno dell’abitazione: il fuoco li ha colti nel sonno e per fortuna nessuno è rimasto ferito.
Attentato nella notte a Canosa: bruciato il portone di casa di Francesco Ventola,
In un primo momento si è ipotizzato che l’incendio fosse stato provocato dal lancio di una molotov. Poi la pista più verosimile: qualcuno ha cosparso del liquido infiammabile sul portone prima di appiccare le fiamme e fuggire. Sono in corso le indagini per risalire ai responsabili dell’attentato a Ventola, che è stato anche sindaco di Canosa e che fino a giugno era capogruppo di FdI nel Consiglio regionale della Puglia.
Solidarietà bipartisan, La Russa: ricorda la strage di Primavalle
Una dinamica drammatica che ricorda tristemente la strage di Primavalle del 1973, in cui persero la vita i fratelli Virgilio e Stefano Mattei, arsi vivi mentre cercavano di trovare scampo buttandosi dal balcone della loro casa che andava in fiamme. Ventola è riuscito a scampare al peggio. “Sono contento che la mia famiglia stia bene”, ha detto dopo l’attentato incendiario. “Non è stata una notte facile e lo spavento rimane. Svegliarsi la notte e non riuscire a respirare, perché la casa è piena di fumo, è qualcosa che non auguro a nessuno, nemmeno al peggior nemico. Come sempre mi sono rivolto alle istituzioni. Ho grande fiducia nella magistratura inquirente e nella Questura. Sono certo che chi ha commesso questo atto vile sarà consegnato alle patrie galere”.
La vicinanza della comunità di FdI: non si farà intimidire
La vicinanza del mondo della politica e delle istituzioni si fa sentire. A cominciare dai colleghi pugliesi di FdI che esprimono solidarietà e denunciano la spirale di violenza che sta scuotendo il paese. Ed è proprio Ignazio La Russa a ricordare la strage di Primavalle. “Esprimo ferma condanna per il vile atto intimidatorio subito questa notte dall’europarlamentare Francesco Ventola e dalla sua famiglia”, scrive su Facebook il presidente del Senato. “Fortunatamente non ci sono stati feriti ma rimane un episodio gravissimo. E che per le modalità fa tornare alla mente quanto avvenne nel lontano 1973 ai fratelli Mattei, nel quartiere di Primavalle a Roma”. Solidarietà al collega Francesco Ventola anche da parte della delegazione di Fratelli d’Italia. “Siamo certi – scrivono in una nota Carlo Fidanza e Nicola Procaccini – che Ventola, politico innamorato del suo territorio e stimato per capacità e moderazione, non si lascerà intimidire”. Di atto vile, di “immotivata violenza e da condannare fermamente” parla Marcello Gemmato, deputato di FdI e coordinatore regionale Puglia. Anche Edmondo Cirielli, esprime la sua “profonda solidarietà” all’europarlamentare e confida nell’operato degli inquirenti “affinché si possa far luce quanto prima su questo ignobile gesto criminale”.
Emiliano telefona a Ventola: la comunità pugliese è con te
La solidarietà è bipartisan. Il governatore della Puglia, Michele Emiliano, che ha chiamato personalmente l’europarlamentare, parla di un “episodio grave e inaccettabile”. Intorno al quale “auspico che la magistratura e le forze dell’ordine riescano presto a fare luce”, dice assicurando la vicinanza della comunità pugliese che “non può accettare nulla di simile”. Solidarietà anche da parte dei 5Stelle attraverso l’europarlamentare Valentina Palmisano che parla di “episodio di assoluta gravità da condannare fermamente”. Anche il Pd di Andria esprime piena solidarietà all’eurodeputato perché “la violenza va sempre condannata”. Forte la preoccupazione dell’Osservatorio nazionale sugli Anni di Piombo che si augura “non sia l’inizio di una escalation”. E denuncia le parole come pietre dei cattivi maestri, citando Landini, che alimentano un clima di odio sociale. “Questa mattina potevamo ‘piangere il morto”, dice all’Adnkronos Potito Perruggini Ciotta, coordinatore dell’Osservatorio.