Killeraggio di “Report” contro la sorella del ministro Giuli. La replica: “Io lavoro e seguo un figlio malato”

3 Nov 2024 16:48 - di Marta Lima

“Si può costringere una donna, una madre, una professionista che gode della stima dei suoi datori di lavoro a rivelare la verità dolente di una vita privata funestata dalla malattia d’un bambino di 7 anni irreversibilmente malato? In Italia, oggi, evidentemente sì. E vengo al punto”. Antonella Giuli, sorella del ministro della Cultura Alessandro, replica alle anticipazioni del programma di Rai Tre Report sul servizio, dedicato a lei, che andrà in onda stasera, con un lungo servizio dedicato a lei, dopo quello della settimana scorsa confezionato contro il fratello Alessandro, con denunce-fuffa e figuracce mediatiche per le ovvietà svelate e vendute come scoop. La trasmissione di Sigfrido Ranucci accusa la giornalista di lavorare per Fratelli d’Italia, pur essendo stata assunta alla Camera. In una lettera pubblica però Antonella Giuli smentisce le accuse. E si difende.

Report accusa Antonella Giuli, lei replica indignata

“Preceduto dalla grancassa mediatica e intimidatoria affidata a un sito di gossip (a volerne dir bene), la trasmissione ‘Report’ di Sigrifido Ranucci si appresta questa sera a mandare in onda un servizio nel quale verrebbe costruito un teorema che reputo per lo meno manipolatorio, se non pure falso e diffamante: Antonella Giuli, la sottoscritta, ‘ci risulta lavora per Fratelli d’Italia e che in ufficio non ci va mai’; in più, durante il fine settimana, lavorerebbe per Fratelli d’Italia in palese conflitto con le regole cui è sottoposta per contratto. Proprio così afferma l’inviato di ‘Report’ Giorgio Mottola – ‘ci risulta che lei lavora per Fratelli d’Italia e che in ufficio non ci va mai’ – incalzandomi all’uscita dalla Camera dei deputati, presso la cui Presidenza lavoro in qualità di addetta stampa, assieme ad altri colleghi. Sottotraccia, ma non poi troppo, la tesi di ‘Report’ è forse che io diserti il mio posto di lavoro per mettermi al servizio di Arianna Meloni, cui mi lega un rapporto limpido e pubblico di amicizia personale, fondato (perché negarlo?) su un passato di comune militanza nella destra partitica italiana e testimoniato da scatti fotografici e riprese video delle quali non mi vergogno, anzi” rimarca la sorella del ministro della Cultura.

“Il teorema”, prosegue Giuli, “è facilmente smentibile dai diretti interessati; a cominciare da chi, ai vertici del secondo ramo del Parlamento, ha potuto verificare e apprezzare quotidianamente l’abnegazione e la disponibilità con cui onoro il mio impegno professionale (la mansione affidatami sin da subito è stata la gestione delle numerosissime conferenze stampa quotidiane organizzate da tutti i gruppi politici a Montecitorio)”. Quindi, il riferimento al figlio malato, al quale la Giuli dichiara di dedicare gran parte del proprio tempo, e non certo ad attività politiche extra.

“Era necessario che mi spingessi a tanto? Sì e no, considerando il clima di attenzione (aggressione?) mediatica cui vengo sottoposta con crescente morbosità; forse, anche, in quanto sorella d’un ministro della Repubblica… Ma la vera domanda che mi pongo, che vi pongo, è un’altra: è giusto o no che oggi mi ritrovi in questa condizione? Nella condizione di dover giustificare a cielo aperto il diritto, riconosciutomi dalla legge, di accudire il mio intraducibile dolore personificato in Giulio? Un giorno, se la malattia glielo consentirà, mio figlio verrà a conoscenza di tutto questo e me ne chiederà conto, ce ne chiederà conto. Io so già che cosa rispondergli. ‘Report’ e tutti coloro che hanno contribuito ad alimentare questi falsi teoremi, che risposta hanno, posto che ne abbiano una? Antonella Giuli”.

Ranucci: “Nessuna morbosità sul suo conto”

La difesa di Sigfrido Ranucci è fragile e imbarazzata: “In merito a quanto anticipato da Antonella Giuli, Report ribadisce che non ha alcuna morbosità nei suoi confronti, né nei confronti del fratello Ministro” precisa in un post su Facebook il conduttore di Repor, “Non è neppure vero che è accusata di essere assente sul lavoro. L’inchiesta a firma del nostro Giorgio Mottola documenta che Antonella Giuli, pur essendo stata assunta per chiamata diretta presso l’ufficio Stampa della Camera dei Deputati, come altri colleghi di altri partiti, abbia continuato a occuparsi di comunicazione in favore di Fratelli d’Italia e in particolare di Arianna Meloni. Circostanza espressamente vietata dal suo contratto, che richiede l’esclusività e vieta ogni attività politica”. “Nessuno ha contestato ad Antonella Giuli il fatto di essere vicina ai suoi figli, ci mancherebbe. Qualsiasi speculazione giornalistica su questo tipo di interpretazione è puro sciacallaggio” conclude il giornalista.

La solidarietà di Fratelli d’Italia alla giornalista

“Completamente falso che Antonella Giuli abbia lavorato per la nostra comunicazione dopo essere stata assunta alla Camera dei Deputati”, dice in una nota Fratelli d’Italia. “Chiunque racconti o faccia intendere diversamente sta consapevolmente diffondendo informazioni non veritiere a scopo diffamatorio”, conclude il partito di Giorgia Meloni.

“Solidarietà ad Antonella Giuli per gli attacchi di Report. Il giornalismo d’inchiesta – ormai degenerato nella ricerca ossessiva della notizia scandalo e della character assassination – arriva al grottesco quando Ranucci persino sbaglia più volte il nome parlando di ‘Alessandra’. Si cerca di attaccare i ministri colpendo le famiglie: siamo alla barbarie. Antonella Giuli è una stimata professionista con cui ho avuto modo di collaborare proprio nell’attività istituzionale dell’ufficio stampa di Montecitorio”, dice il presidente della commissione Cultura della Camera Federico Mollicone, responsabile Cultura e Innovazione di Fdi.

“Nel suo imbarazzato e imbarazzante post di autodifesa, Ranucci non soltanto mente sostenendo di non avere accusato Antonella Giuli di assenteismo (basta riguardare la clip del suo inviato Mottola, per smentire la smentita), ma oltretutto la chiama più volte ‘Alessandra Giuli’. Ora, delle due l’una: o Ranucci continua a mandare sconclusionati pizzini intimidatori (il fratello di Antonella è il ministro Alessandro Giuli), oppure con i suoi ripetuti lapsus Ranucci ci conferma nell’idea di essere caduto preda di una autentica ossessione patologica, della quale un buon analista saprebbe dare adeguate spiegazioni e per la quale dovrebbe suggerire una conseguente terapia. A pensar male, ma non sia mai, potremmo perfino suggerire che siano vere entrambe le ipotesi”, commenta in una nota Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.  Con Foti, anti altri esponenti di Fratelli d’Italia, del centrodestra e qualcuno, come Faraone di Iv, anche dalle fila dell’opposizione.

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