L’intervento. Manovra: il Partito democratico vuole alzare il costo dei carburanti
Ogni volta che il governo Meloni presenta la propria legge di Bilancio è sempre la stessa storia. Il Pd si sveglia, inizia a sostenere che si tratta di una manovra di austerità, di tagli e di aumento delle tasse. Allora presenta la propria contromanovra, che puntualmente non sta in piedi. È accaduto anche quest’anno: Elly Schlein ha presentato in conferenza stampa alla Camera una legge di bilancio “Made in Pd”, il cui capitolo principale è la sanità. I dem insieme al resto delle opposizioni propongono di mettere 5,5 miliardi in più per il Fondo sanitario nazionale, principalmente per nuove assunzioni e aumento delle retribuzioni. La copertura verrebbe dalla “rimodulazione o eliminazione” dei cosiddetti Sad, ovvero i sussidi ambientalmente dannosi.
I Sad sono incentivi, agevolazioni e, in alcuni casi, differenziali di tasse destinati a famiglie e imprese su consumi energetici o altre attività che producono effetti negativi sull’ambiente. Come spiegato dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, questi sussidi valgono complessivamente 22,4 miliardi di euro. Tra i principali spicca il differente trattamento fiscale fra benzina e gasolio, ossia il livello di accisa che, per quest’ultimo, risulta essere minore e il cui effetto finanziario è di circa 3,4 miliardi di euro.
La verità? Il Pd propone di aumentare le accise (senza dirlo agli italiani)
Due considerazioni. La prima: le opposizioni, nel loro emendamento, non indicano quali sono i Sad che vorrebbero rimodulare o eliminare, e per di più rimettono questa decisione ad un decreto ministeriale, quindi al governo. Ergo la sinistra dice di voler prendere più soldi per la sanità dai Sad, senza però assumersi la responsabilità di spiegare come. Non lo scrivono nell’emendamento e non lo hanno spiegato neppure nella lunga conferenza stampa che hanno fatto, scaricando di conseguenza questo onere sull’esecutivo. Eppure, al tavolo erano in quattro: la segretaria del Pd, i due capigruppo in Parlamento e il responsabile economico del partito. La seconda: la verità è che Schlein, il Pd e compagnia cantante stanno di fatto proponendo di aumentare le accise senza però avere il coraggio di dirlo chiaramente ai cittadini. Anche perché, aumentare le accise, segnatamente sul gasolio, significherebbe mettere le mani nelle tasche di famiglie e imprese. La solita magica ricetta della sinistra. A differenza di Fratelli d’Italia e del centrodestra che hanno sempre difeso i cittadini dai deliri ideologici della sinistra, incluse le follie green che stanno colpendo pesantemente il nostro sistema produttivo, economico e sociale.
I numeri del governo sulla Sanità: contro la propaganda
I numeri per fortuna sono più forti di ogni propaganda, compresa quella della grancassa del Pd e dei giornaloni amici della sinistra. Questo governo ha previsto stanziamenti record sulla sanità. Quando ci siamo insediati, il Fondo sanitario nazionale era di 126 miliardi, nel 2023 lo abbiamo portato a circa 129, nel 2024 è salito a 134 e crescerà ancora nel 2025 a quota 136,5, per toccare quota 140,6 nel 2026. Cresce anche la spesa pro capite che, il prossimo anno, arriverà a 2.317 euro, ovvero oltre 400 euro in più rispetto al periodo pre-Covid. E per arrivare a questo risultato il governo di Giorgia Meloni non ha aumentato le tasse, anzi le ha diminuite.
Pertanto, i tagli al comparto della sanità sono una balla spaziale diffusa dalla sinistra, che dovrebbe, invece, fare pubblica ammenda degli sciagurati tagli effettuati nel corso del decennio in cui ha governato. Alla sinistra che, oggi, dall’opposizione, scopre di avere le soluzioni a tutti i danni che ha causato, dovremmo chiedere per quale motivo, dopo il Covid, quando non c’era il Patto di stabilità e quando c’era ampia possibilità di spendere in deficit, non ha rimesso in sesto il sistema sanitario nazionale, che proprio durante la pandemia aveva mostrato tutte le sue criticità.
È evidente che il governo Pd-M5s ha preferito buttare i soldi con misure folli come il Superbonus e gli altri bonus edilizi, costati ai cittadini oltre 200 miliardi. Dunque, la lezione sulla buona amministrazione della sanità pubblica da parte della sinistra è irricevibile, dato che, numeri alla mano, o si tratta di ipocrisia oppure di propaganda. L’ideona del taglio dei Sad per aumentare il finanziamento del Fondo sanitario nazionale è la solita ricetta della sinistra ideologica, incapace e inconcludente: aumentare le tasse.
*Deputato e responsabile del programma di FdI