L’ultima intervista (inedita) di Ratzinger: “Oggi è difficile essere cristiani. Sono preoccupato per la Chiesa”
“È difficile essere cristiani in questo tempo. Non solo per il popolo, ma anche per i sacerdoti e per i vescovi: lo percepiamo tutti – riconosce nella sua ultima intervista inedita Ratzinger – ma stando in parrocchia, con i suoi concreti spazi di vita, mi accorgo che proprio fra le persone semplici questo lo si capisce bene e che quando insieme a esse ci si dà da fare con pazienza e fede, allora ci si accorge che la difficoltà è superabile: non con operazioni intellettuali o amministrative, ma confrontandosi con quello che il nostro tempo richiede ed è, e con quello che noi stessi siamo e dobbiamo essere. In questo senso, naturalmente, sono preoccupato che ciò che trasmettiamo, per così dire, non abbia successo, che anche noi spesso diamo il nostro contributo in modo del tutto insufficiente; ma penso anche che quello che sta scaturendo nei giovani con entusiasmo nuovo ricrei modi nuovi di trasmissione; e che c’è sempre nell’uomo una disponibilità interiore per quello che veramente la fede è e deve essere, anche se questa fede è sempre esigente. Ma in fondo l’uomo è fatto per le cose grandi, esigenti. Se gliele si presentano e lui stesso si rapporta a esse nel modo giusto, riconosce anche che quella è la strada giusta e il modo in cui diventa giusto egli stesso; e allora le cose grandi ed esigenti sono anche accolte”.
L’ultima intervista inedita a Ratzinger
Nell’intervista, realizzata nel 1992, c’è spazio anche per affrontare il nuovo millennio, con i relativi problemi, sviluppi e speranze: “Ai problemi, credo, abbiamo accennato: come vada portata avanti l’unità della cristianità; come realizzare nel modo giusto l’unità fra Chiesa locale e Chiesa universale, tra multiformità e unità; come vivere il rapporto fra uomo e donna; l’etica cristiana; e proprio anche l’etica sessuale. Ma non solo questo: bisognerebbe qui menzionare l’etica della pace; l’etica dell’ambiente e così via – non è necessario che elenchi tutto. Le questioni dunque sono molte, ma tutte quante rappresentano anche sfide e speranze, perché consentono al cristianesimo di mobilitare le sue riserve spirituali e di dare risposte e speranza a una società in crisi, a un mondo che vuole unificarsi ma che di continuo si disgrega e si dilania in conflitti armati”.