Manovra, Foti: “Massima responsabilità sugli emendamenti, non serve piantare bandierine”

5 Nov 2024 10:20 - di Alessandra Parisi

Manovra equilibrata, parola d’ordine responsabilità. Intervistato dal Corriere della Sera, Tommaso Foti sottolinea che sulla legge di bilancio non ci sono molti margini di manovra. Ai suoi 117 deputati, il capogruppo di FdI a Montecitorio invia un appello in vista della presentazione degli emendamenti. Nessuno dovrà inviarne più di due. La manovra è pressoché obbligata nei numeri: “30 miliardi per il 2025, 35 per il 2026 e 40 per il 2027, in questo ambito dobbiamo muoverci, Sappiamo bene – spiega Foti – che per il 97/98% la manovra è quella, e non si tocca. Per il resto qualcosa si può modificare o migliorare. Ma appunto, ci diamo un limite”. La partita in queste ore si gioca sugli emendamenti e, come in passato, tutta la maggioranza è chiamata a fare quadrato intorno al governo.

Manovra, Foti: la manovra ha pochi margini di cambiamento

“Non credo nemmeno che tutti i miei deputati presenteranno ciascuno due emendamenti. È probabile poi che alcuni saranno identici. O magari qualcuno non avrà la sufficiente copertura. Li esamineremo, faremo una scelta, e poi prima di lunedì vedremo anche quello che avranno portato gli altri partiti”. Parola d’ordine: responsabilità e gioco di squadra tra i partiti della colazione. Foti definisce la manovra “estremamente equilibrata, che già contiene molte richieste dei singoli partiti. Ci sono molte misure, a partire dal taglio del cuneo, le risorse alla sanità, mai state così alte, il supporto alle famiglie e la carta per i nuovi nati, gli sgravi per le assunzioni nel Mezzogiorno, le spese in conto investimento”.

“Vietato piantare bandierine, pensiamo agli italiani”

L’errore più grave è quello di “piantare bandierine”.  Lo è sempre, dice il capogruppo di FdI, ma tanto più in una legge di Bilancio così solida ed equilibrata. “La vera partita che ci aspetta come maggioranza è fare quadrato su questa manovra, non cercare qualche vetrina. Il nostro capitale, il nostro fatturato politico è portare a casa una Finanziaria seria. Che aiuti gli italiani. Non fare battaglia per questa o quella categoria specifica. Il taglio del cuneo riguarda, lo ricordo, 11 milioni di italiani”. Niente da cambiare? “Per me il taglio delle tasse resta il punto cruciale per dare impulso all’economia. Perché significa maggiore capacità di spesa e quindi aiuto a chi produce”.

Lo sciopero generale è come il cavalierato, non si nega a nessuno

Ultima battuta sullo sciopero generale già annunciato da Cgil e Uil. “Uno sciopero generale ormai è come un cavalierato, non si nega a nessuno. Sinceramente non si capisce neanche su cosa protesti Landini”, ironizza Foti. Dialogo con l’opposizione? “Dipenderà da come si presenteranno. Se, come l’anno scorso, diranno che è tutto sbagliato e faranno previsioni smentite dai fatti, del tipo “servirà un’altra manovra da 15 miliardi”, che non è mai esistita, allora avremo poco da dirci”.

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