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Manovra, le comiche del M5S: cannabis di Stato e ritorno del Reddito. E Striscia punzecchia Conte

Politica - di Viola Longo - 14 Novembre 2024 - AGGIORNATO 15 Novembre 2024 alle 13:42

Far sparire Beppe Grillo, nonostante i ripetuti tentativi, non gli è riuscito. E per questo Giuseppe Conte si è attirato l’attenzione di Striscia la Notizia, che lo ha fatto raggiungere dal mago Antonio Casanova per una sfida a colpi di magia. In compenso, però, il M5S prova a far ricomparire il reddito di cittadinanza, presentando un emendamento alla manovra. Un gioco delle tre carte che, comunque, sbiadisce di fronte a un’altra proposta che promette di attirare l’attenzione del pubblico e mandarne in visibilio una parte: la cannabis di Stato.

Il M5S sogna la cannabis di Stato

I pentastellati, infatti, hanno presentato un emendamento che chiede che “la coltivazione, la lavorazione, l’introduzione, l’importazione e la vendita della cannabis e dei suoi derivati” siano soggetti “a monopolio di Stato in tutto il territorio della Repubblica”, fatte salve “la coltivazione per uso personale di cannabis fino al numero massimo di cinque piante di sesso femminile, nonché la cessione a terzi di piccoli quantitativi dei suoi derivati destinati al consumo immediato”. Nella loro idea l’Agenzia delle dogane e dei monopoli dovrebbe avere “la facoltà di eseguire direttamente tutte le fasi di lavorazione della cannabis conferita, nonché di concedere all’interno del territorio nazionale licenza di coltivazione della cannabis per l’approvvigionamento dei siti di lavorazione indicati dalla stessa agenzia”, attraverso un decreto del Mef con cui vengono disciplinate le modalità di concessione delle licenze di coltivazione della cannabis, le modalità di acquisizione delle relative sementi e le procedure di conferimento della lavorazione dei suoi derivati e il prezzo.

E torna a sventolare la bandiera del Reddito di cittadinanza

Quello della cannabis libera, compresa l’opzione dello Stato “spacciatore”, è un vecchio pallino del M5S, che in questa manovra evidentemente ha deciso di incarnare uno spirito amarcord, rilanciando anche il reddito di cittadinanza. L’emendamento in questione chiede di reintrodurre la paghetta di Stato per il 2025 e il 2026, sostenendo che si tratta di una misura “fondamentale di politica attiva del lavoro a garanzia del diritto al lavoro, di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale, nonché diretta a favorire il diritto all’informazione, all’istruzione, alla formazione e alla cultura attraverso politiche volte al sostegno economico e all’inserimento sociale dei soggetti a rischio di emarginazione nella società e nel mondo del lavoro”. E, insomma, il Rdc per i Cinquestelle è un po’ la panacea di tutti i mali sociali, dunque appare fin troppo modesta la richiesta di autorizzare limiti di spesa nella misura di 12 miliardi di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026 e di 4,4 miliardi per il 2027 e 3,8 miliardi per il 2028, da iscrivere su apposito capitolo dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze denominato “Fondo per il ripristino di Rdc”.

“Striscia la Notizia” prende in giro Conte: “Come mago non sei un granché…”

Tanto la paghetta quanto lo spaccio di Stato sono chiaramente misure prive di qualsiasi possibilità di riuscita, ma sono comunque argomenti ottimi per un’operazione di distrazione di massa rispetto ai guai interni. I quali, si diceva, sono i protagonisti del servizio che Striscia la Notizia ha deciso di dedicare a Conte. Era stato lo stesso presidente del Movimento 5 stelle a chiamare in causa il Tg satirico per criticare Giorgia Meloni, che a suo dire sarebbe come “il mago Casanova di Striscia la notizia, faceva le magie, ma il trucco si scopriva subito”. Una battuta pronunciata nel corso della conferenza stampa sugli emendamenti alla manovra, che però si è ritorta come un boomerang su Conte. Per difendere il proprio onore di mago, infatti, Casanova si è presentato da Conte, sfidandolo a scoprire il trucco magico dietro un suo gioco di prestigio: beccare un numero a 4 cifre pensato dal presidente del M5S. L’inviato di Striscia ha indovinato il numero. “Sono scioccato. Mi lascia senza parole. Mi deve dire come ha fatto”, ha detto Conte, dopo non essere riuscito a scoprire il trucco. A quel punto l’affondo politico di Casanova: “Anche lei come mago non è un granché: è un mese che cerca di far sparire Grillo e non ci riesce”. “Io sono incapacissimo a fare il mago”, ha replicato Conte.

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di Viola Longo - 14 Novembre 2024