Meloni alla COP29: “No a visioni ideologiche sull’ambiente. Sul futuro lavoro da madre” (video)

13 Nov 2024 9:14 - di Carlo Marini

“Agisci come se quel che fai faccia la differenza, perché la fa”: il premier Giorgia Meloni termina il suo intervento da Baku, alla COP29, la Conferenza ONU sui cambiamenti climatici, con le parole del filosofo William James.

“Come in tutte le COP – premette il capo del governo italiano – sta a noi determinare se questa sarà un successo o un fallimento. Sappiamo che potremmo non avere benefici personali dai risultati degli sforzi che stiamo compiendo, ma questa non è una cosa importante. Sono una madre, e da madre niente mi dà maggior soddisfazione di quando lavoro per politiche che consentiranno a mia figlia e alla sua generazione di vivere un un posto migliore”.

“Sull’ambiente dobbiamo avere un approccio pragmatico”

Nel suo intervento, Meloni ribadisce che “occorre proteggere l’ambiente, con un approccio che sia non ideologico ma pragmatico o saremo lontani dalla via del successo. Raggiungere un valido compromesso – sottolinea ai delegati riuniti nella capitale azera – richiede la condivisione delle responsabilità, il superamento delle divisioni tra le nazioni sviluppate e le economie emergenti e in via di sviluppo. L’Italia intende continuare a fare la propria parte. Stiamo già assegnando all’Africa gran parte del budget di oltre quattro miliardi di euro del nostro Fondo per il clima, e continueremo a sostenere iniziative come il Fondo verde per il clima e il Fondo per le perdite e i danni, nonché a continuare promuovere il coinvolgimento delle Banche Multilaterali di Sviluppo”.

Meloni al COP29: la neutralità tecnologica è l’approccio giusto

Per Meloni è “prioritario” che “la decarbonizzazione tenga conto della sostenibilità dei nostri sistemi produttivi e sociali. Dobbiamo proteggere la natura avendo al centro l’uomo. Un approccio troppo ideologico e poco pragmatico su questo tema rischia di portarci fuori dalla strada del successo. La neutralità tecnologica è l’approccio giusto, poiché attualmente non esiste un’unica alternativa alla fornitura di combustibili fossili”.

“Dobbiamo avere una visione globale realistica”, ribadisce Meloni ricordando che “la popolazione mondiale raggiungerà gli 8,5 miliardi entro il 2030 e il Pil globale raddoppierà nel prossimo decennio”, il che “aumenterà il consumo di energia, anche – annota – per il crescente fabbisogno richiesto dallo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale”. “Abbiamo bisogno – riprende – di un mix energetico equilibrato per migliorare il processo di transizione. Dobbiamo utilizzare tutte le tecnologie a disposizione, non solo rinnovabili, ma anche gas, biocarburanti, idrogeno, cattura della CO2 e, in futuro, il nucleare da fusione che potrebbe produrre energia pulita, sicura e illimitata”.

“Italia impegnata sul nucleare da fusione”

A questo proposito, il presidente del Consiglio rivendica che “l’Italia è impegnata in prima linea sul nucleare da fusione” e spiega che “nell’ambito della nostra Presidenza del G7 abbiamo organizzato la prima riunione del Gruppo mondiale per l’energia da fusione promosso dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica”. “Intendiamo rilanciare questa tecnologia che potrebbe cambiare la storia in quanto può trasformare l’energia da arma geopolitica a risorsa ampiamente accessibile”, osserva ancora Meloni rilanciando anche sul fronte di “una nuova diplomazia energetica, che moltiplichi le occasioni di cooperazione tra Nord e Sud del mondo”.

“I nostri destini sono interconnessi, e dalle connessioni energetiche possiamo trarre grandi opportunità, per questo abbiamo voluto che il nesso clima-energia fosse uno dei pilastri del Piano Mattei per l’Africa, la strategia di cooperazione paritaria che l’Italia sta portando avanti, e che sono molto felice la Presidenza azera della COP29 abbia valorizzato nell’ambito dell’iniziativa ‘Climate for Peace'”, annuncia con giusto orgoglio Meloni alla platea del COP29. La strada del governo Meloni è tracciata: l’ambiente si difende senza bandiere ideologiche, con un parametro ben chiaro: il futuro dei nostri figli.

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