Meloni da Perugia stana Schlein: risponda su Fitto e migranti, lo deve agli italiani. Il silenzio è inaccettabile (video)

15 Nov 2024 9:25 - di Ginevra Sorrentino
Meloni Schlein

«Inaccettabile»: è la parola chiave che va dritta al cuore della questione Fitto e che dal palco di Perugia riecheggia deflagrando in tutta la sua paradigmatica efficacia dai social, dove Giorgia Meloni posta uno dei nuclei centrali del suo intervento di chiusura della campagna elettorale di FdI, Lega e FI in Umbria. La premier ripropone su X un estratto del suo discorso di ieri, in cui torna a chiedere conto alla segretaria del Pd Elly Schlein della posizione dem su Raffaele Fitto. E ribadisce, come lei stessa afferma, «con garbo ma con determinazione»: «Lo chiedo da giorni senza ottenere una risposta. Lei dice “non devo rispondere alla premier”. No, tu devi rispondere agli italiani, e mi aspetto una parola chiara» sollecita ancora una volta Meloni stanando la dem reticente e silente.  E la didascalia che anticipa il post dice tutto, in quella sola parola: «Inaccettabile».

Meloni a Perugia incalza Schlein: «Risponda su Fitto e migranti»

Meloni interviene per quasi 40 minuti, chiamando in causa a più riprese Elly Schein che, nel suo intervento a breve distanza, maramaldeggia ma continua a non rispondere. E alla leader dem non risparmia stoccate che affondano il colpo. Su Fitto: «Ci deve dire da che parte sta», chiede diretta la premier. Sui migranti: «Il Pd ha chiesto alla Commissione Ue di aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia per il protocollo sull’Albania. Sapete che succede se si apre una procedura d’infrazione? Devi pagare, devi pagare, sono soldi. Voglio domandare a Elly Schlein: quand’è che smetterete di chiedere l’aiuto fuori dalla patria per fare quello che voi non siete in grado di fare?».

«La mia pazienza non ha limiti»

E alle domande, Meloni aggiunge infine una rassicurazione: alla Schlein e all’opposizione il presidente del Consiglio ribadisce che non si fermerà, rivendicando di avere ancora tanta pazienza. «Piaccia o non piaccia fermerò l’immigrazione irregolare», assicura applaudita dal vicepremier Salvini, che l’ha preceduta sul palco. E ancora: «La mia pazienza non ha limiti, la mia resistenza non ha limiti. C’è un limite solo, il consenso dei cittadini».

Meloni stana Schlein che evita di rispondere

Ma niente, le risposte dal palco dem perugino, ancora una volta, non arrivano. Evitano di darle. Con la solita enigmatica Elly che a domande precise e incalzanti, ancora una volta sfugge e devia sulla solita propaganda: «Comunque non sono io a dover rispondere su Fitto, ma lei ai cittadini sulla manovra». Persino sul campo largo sempre più angusto e frammentato, Schlein si limita a replicare – se replica si può considerare – che la “sospirata” foto dei leader ci sarà (modello patto della birra?): in extremis, stamattina a Terni, la segretaria Pd sarà con Giuseppe Conte e i rossoverdi Bonelli e Fratoianni in presidio davanti a un ospedale. Un po’ pochino per mettere a tacere il disordine che rumoreggia in sottofondo.

I convitati di pietra del campo largo e quella foto grande assente della campagna elettorale

Corale, di contro, l’idea che passa ancora una volta in Umbria di un centrodestra unito. Di cui parla anche Maurizio Lupi. E che Tajani spiega così: «Non si illudano che ci dividano, sono 30 anni che siamo uniti».  E intanto, lo scatto tra le bandiere, dal centrodestra è arrivato già ieri sera, e conferma coesione e unità d’intenti dell’alleanza di governo. Con un auspicio che Meloni rilancia: «Chissà che l’Umbria non sia la dodicesima vittoria su tredici da quando il governo ha iniziato il suo lavoro».

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