Migranti in Albania, arriva l’attacco di Musk ai giudici italiani: “Se ne devono andare”
Dagli Usa anche Elon Musk, fedelissimo di Donald Trump nella corsa vittoriosa alla Casa Bianca, tuona contro i giudici italiani che a suon di sentenze stanno boicottando il progetto Albania del governo Meloni sul trasferimento all’estero e il successivo rimpatrio dei migranti. “Questi giudici se ne devono andare”, scrive Musk nel giorno in cui la nave ‘Visalli’ della Guardia costiera proveniente dall’hotspot albanese torna nel porto di Brindisi con a bordo i sette migranti che erano stati portati in un primo tempo nel centro per il rimpatrio di Gjader, nel Paese delle Aquile.
Migranti e toghe rosse, l’ira di Musk e le proteste del governo
Sospesi i trattenimenti dei sette migranti portati dall’Italia all’Albania, con i giudici di Roma che dopo il nuovo decreto ‘Paesi sicuri’ varato recentemente dall’esecutivo Meloni chiedono un parere alla Corte di giustizia europea, si attendono adesso le decisioni del governo. “Un’altra sentenza politica non contro il governo, ma contro gli italiani e la loro sicurezza – attacca il vicepremier e ministro Matteo Salvini -. Governo e Parlamento hanno il diritto di reagire per proteggere i cittadini, e lo faranno. Sempre che qualche altro magistrato, nel frattempo, non mi condanni a sei anni di galera per aver difeso i confini…”.
E rincara: “L’ennesimo pronunciamento del tribunale di Roma sezione immigrazione per un’altra volta impedisce, non al governo, non a Salvini a Piantedosi, alla Meloni, impedisce all’Italia di espellere alcuni immigrati irregolari, in questo caso egiziani e bengalesi”.
“In una democrazia c’è la tripartizione dei poteri – sottolinea il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani – Quando uno di questi poteri scavalca i propri confini mette in difficoltà la democrazia. Ci sono alcuni magistrati che stanno cercando di imporre la loro linea politica al governo. Questo non è accettabile”. “Io rispetto tutte le decisioni della magistratura, non faccio polemica e non offendo nessuno, dico soltanto che è una scelta che va contro la tripartizione dei poteri”, aggiunge Tajani, spiegando che “non è un magistrato che decide qual è un Paese sicuro perché non lo sa, perché non si occupa di queste cose”.
Con quello che sta avvenendo con i giudici “siamo di fronte a fatti eversivi, la dottoressa Albano che accusa il governo Meloni, siamo di fronte a fatti gravissimi, siamo a una Capitol Hill al contrario”, dice Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia, intervenendo in Senato, a fine seduta. “Noi siamo pezzi di Repubblica – conclude – di fronte a pezzi di eversione”.