Migranti, riparte l’operazione Albania: la Libra di nuovo in mare. Il Ppe: “È un modello per l’Ue”
Riparte la missione Albania. La nave Libra, che avrebbe già lasciato il porto di Messina, dall’inizio della prossima tornerà operativa al largo di Lampedusa per recuperare i migranti soccorsi in acque internazionali e trasferire quelli idonei nei centri al di là dell’Adriatico. Dunque, come ampiamente annunciato dal governo, polemiche politiche e sgambetti giudiziari non fermano il progetto, che continua a rappresentare un modello in Europa. Dove, come a Roma, si guarda al superamento in via definitiva delle dispute in punta di diritto. “Il modello Albania rappresenta un tentativo, in linea con il diritto e i valori europei, di fermare il modello di business dell’immigrazione illegale: tutto ciò che va in questa direzione è chiaramente il benvenuto”, ha sottolineato il presidente del Ppe, Manfred Weber, mostrandosi nient’affatto scoraggiato né dallo “stop and go” causato dalle ordinanze dei giudici di Roma, che non hanno convalidato i trasferimenti dei primi migranti, né dal ricorso alla Corte di giustizia dell’Ue da parte dei giudici bolognesi, dopo il decreto sui Paesi sicuri varato proprio per superare i pronunciamenti romani.
Il presidente del Ppe, Weber: “Le controversi giuridiche? Ci devono spingere ad accelerare sul nuovo Patto per le migrazioni”
“Tutte le soluzioni innovative hanno bisogno di tempo”, ha detto Weber, per il quale le controversie sui Paesi sicuri sono “aspetti giuridici concreti e molto interessanti che ci dovrebbero spingere ancor di più ad accelerare sull’applicazione del nuovo Patto sulle migrazioni, che porta con sé certezza giuridica sulla questione dei Paesi di origine sicuri”. Dunque, quello che succede in Italia, per il leader della prima famiglia politica europea, va letto sotto tutti i punti di vista come uno stimolo per Bruxelles ad andare avanti sulla strada tracciata da Roma e ora seguita con interesse e percorsa con convinzione anche da altri Stati membri. Con buona pace di quella sinistra nostrana che continua a strepitare contro il protocollo con ogni pretesto. L’ultimo la questione degli alloggi delle forze di polizia impiegate nell’operazione.
Fermare l’immigrazione illegale per affermare i valori di accoglienza europei
Inoltre, Weber ha sottolineato come il protocollo Italia-Albania sia perfettamente in linea con i valori europei e non solo. “Come Ppe, noi teniamo molto ai princìpi e ai valori europei, a quelli della convenzione di Ginevra. Bisogna dare protezione a chi fugge da una guerra oppure ha bisogno di asilo. Ma l’unico modo per difendere questi princìpi è fermare l’immigrazione illegale. Le cose stanno cambiando: tutti i Paesi ora fanno i conti con questa realtà, anche quelli guidati dalla sinistra come la Danimarca. È dunque importante lavorare con i Paesi terzi, a partire da quelli mediterranei”, ha sottolineato il politico tedesco, intervistato da La Stampa, in riferimento al fatto che le politiche di esternalizzazione della gestione dei migranti sono diventate la nuova priorità in Europa.
Foti: “Il protocollo Italia-Albania pone fine alle scellerate politiche delle porte aperte delle sinistre”
“Il protocollo d’intesa Italia-Albania voluto dal governo Meloni e sostenuto da Fratelli d’Italia, apprezzato e condiviso anche in Europa, pone fine alle scellerate politiche delle sinistre di porte aperte e dell’accoglienza indiscriminata degli immigrati”, ha commentato il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti.
Il centrodestra: “Il progetto Albania sui migranti è un modello in Europa”
“Dopo anni di accoglienza incontrollata e spese folli per sostenerla, con il governo Meloni è finalmente cambiata musica. Il protocollo Italia-Albania è un modello per l’Europa. E Fratelli d’Italia continuerà a lavorare in questa direzione come promesso agli italiani”, ha commentato la deputata e vicepresidente del gruppo di FdI alla Camera, Augusta Montaruli. Anche il deputato azzurro e responsabile immigrazione di Forza Italia, Alessandro Battilocchio ha esortato il governo ad andare avanti con la missione Albania, ricordando a sua volta che è “guardato con attenzione e interesse da tutta Europa e divenuto possibile modello di azione Ue, come ribadito qualche giorno fa anche dalla presidente von der Leyen nella lettera inviata ai leader Ue in vista del Consiglio europeo”. Battilocchio proprio stamattina si è recato in visita in Albania presso i centri migranti a Gjader e Shenjin, “che sono pronti a entrare nel meccanismo di accoglienza, nel pieno rispetto della normativa europea e internazionale”. L’sponente azzurro, quindi, ha ricordato che i centri fanno parte di una strategia complessiva del governo contro l’immigrazione clandestina, che ha già portato a una drastica riduzione degli arrivi. “Al 30 Ottobre 2024 sono arrivati in Italia 55.049 migranti irregolari a fronte di 144.049 dello stesso periodo del 2023”, ha ricordato. “Avanti dunque con un’azione sistemica, articolata ed efficace, presa a modello in tutta Europa e portata avanti dal governo nel pieno rispetto della normativa Ue e internazionale e nell’esercizio del mandato popolare”, ha concluso Battilocchio.