Napoli, confessa l’assassino del giovane calciatore Santo Romano: “Ho sparato per difendermi”

3 Nov 2024 17:30 - di Monica Pucci

Ha confessato il 17enne fermato per la morte di Santo Romano, il calciatore 19enne ucciso in una sparatoria a San Sebastiano al Vesuvio (Napoli), in piazza Raffaele Capasso a due passi dal Municipio. Assistito dall’avvocato Luca Raviele, il 17enne del quartiere Barra ha prima provato a negare gli addebiti, poi ha confessato di aver sparato “ma per difendermi”. Ieri pomeriggio, il ragazzo è stato fermato dai carabinieri della sezione operativa della compagnia di Torre del Greco con l’accusa di omicidio e tentato omicidio.

L’assassino di Santo Romano in cella nel tribunale minorile

Dopo la confessione, al giovane è stato notificato il fermo di indiziato di delitto emesso d’urgenza dalla Procura per i Minorenni di Napoli, che ha disposto il trasferimento dell’indagato presso il centro di prima accoglienza dei Colli Aminei in attesa della convalida. La Procura per i Minorenni svolgerà accertamenti in merito su alcuni post pubblicati sui social subito dopo l’omicidio del giovane calciatore Santo Romano, il 19enne ucciso in provincia di Napoli, delitto per il quale è stato fermato un 17enne. Nei post individuati dagli investigatori sono state riconosciute condotte di esaltazione all’uso delle armi, da parte di altri giovani in corso di identificazione. Saranno poste in essere valutazioni anche in ordine alle responsabilità genitoriali.

Il ricordo della fidanzata Simona

“Quella di Santo non può restare una morte così, di quelle di cui ci si dimentica subito. Per me non è morto e non permetterò che il suo nome vada ad allungare una lista infinita di tragedie assurde. Non è solo un nome su un elenco. Lui è tantissime altre cose e il suo sacrificio deve aiutare a fare la differenza. Voglio che tutti siano al suo funerale, ci deve essere una risonanza enorme perché Santo lo merita. Tutti devono capire chi era e che cosa ha fatto. Voleva difendere un amico. Lui non c’entrava nulla con la scarpa calpestata: era estraneo alla lite, non meritava una fine così”. Lo ha detto, in un’intervista su La Repubblica, Simona, la fidanzata di Santo Romano, il 19enne che nella notte tra venerdì e sabato è stato ucciso con un colpo di pistola da un minorenne a San Sebastiano al Vesuvio (Napoli). Quella sera “è accaduto che ancora una volta Santo ha dimostrato di essere quello che era: un uomo che si prendeva cura degli altri. Non era stato coinvolto nel litigio, ma era intervenuto per aiutare l’amico. ‘Dai basta così, non è successo niente’, ha detto a quel ragazzo, invece quello l’ha ucciso. Ma si può morire così? Si può ammazzare per una scarpa sporcata?”, chiede Simona.

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