Non solo Elon, dal re di Wall Street al boss della Silicon Valley: ecco i nomi dell’arcipelago Trump
Le attenzioni le ha catalizzate quasi tutte lui, il “supergenio” Elon Musk, come lo ha definito Donald Trump nel corso dei ringraziamenti subito dopo la vittoria. Ma l’arcipelago Trump che ha sostenuto The Donald nella sua corsa alla riconquista della Casa Bianca annovera una larga schiera di nomi di imprenditori, finanzieri e Ceo, molti anche della Silicon Valley, più o meno noti al di qua dell’Oceano, ma decisamente influenti ovunque. Personalità i cui endorsement si sono aggiunti, anche se con meno clamore da queste parti, a quelli di esponenti del mondo dello spettacolo e dello sport come Kid Rock, Hulk Hogan, Jon Voight e Mel Gibson, solo per citarne alcuni.
Robert F. Kennedy Jr dalla candidatura come indipendente all’appoggio a Trump
Nel parterre spicca per notorietà Robert F. Kennedy Jr, nipote dell’ex presidente John Fitzgerald, che si era candidato come indipendente alla Casa Bianca, ma che poi si è ritirato invitando a votare Trump. “Riportiamo il presidente Trump alla Casa Bianca e me a Washington, in modo da rendere l’America di nuovo sana, porre fine alle guerre eterne e proteggere le nostre libertà civili”, è stato il suo appello al voto alla vigilia dell’election day. Avvocato, consulente aziendale, attivista ambientale, Kennedy è stato al fianco del neopresidente anche durante la notte elettorale. “Aiuterà a rendere l’America di nuovo sana”, ha detto di lui Trump, facendo immaginare un incarico di governo, che potrebbe essere alla Salute. Difficile, invece, che possa occuparsi di ambiente: “Deve lasciare il petrolio a me”, ha aggiunto il presidente, parlando di Kennedy come di “un tipo straordinario”.
Il mondo della finanza con The Donald
Nel settore della finanza, Trump ha ricevuto un forte sostegno da John Paulson. Magnate dei fondi di investimento e considerato uno degli uomini più potenti di Wall Street, Paulson ha contribuito in maniera significativa alla raccolta fondi per la campagna elettorale. Secondo il toto-ministri che ha già preso a impazzare negli Usa, potrebbe andare al Tesoro: il finanziere è un solido sostenitore della necessità di proseguire la politica di tagli fiscali iniziata durante il primo mandato del tycoon. Appartengono al mondo della finanza anche il repubblicano della prima ora Paul Singer, a sua volta fondatore di un fondo di investimento di primissimo livello, e Tim Mellon, erede di una famiglia di banchieri, laureato in urbanistica e attivo per anni, con alterne sorti, nel settore dei trasporti.
Con Trump “l’uomo più potente della Silicon Valley” (e non solo lui)
Benché si sia abituati a pensare alla Silicon Valley e al settore del tech come al regno dei liberal, Trump ha fatto proseliti anche lì. Fra i suoi maggiori sostenitori si registra infatti quel Marc Andreessen che è fra i maggiori investitori in assoluto in nuove tecnologie, tanto da battersela con i ben più mainstream Zuckerberg e Bezos. È stato lui, nel 1993, un’era geologica fa in fatto di tecnologie, a lanciare il primo browser di largo consumo, inizialmente chiamato Mosaic e poi rinominato Netscape. “È probabilmente la persona più influente di tutta la Silicon Valley”, scriveva a febbraio di quest’anno Wired. Tra le attività di Andreessen e del suo socio Ben Horowitz a sostegno di Trump c’è stato anche un podcast di circa 90 minuti per spiegare perché era l’uomo giusto per la Casa Bianca. Con Trump si sono schierati, tra gli altri, anche i gemelli Winklevoss, passati alle cronache per aver fatto causa a Zuckerberg per il furto della proprietà intellettuale di Facebook, e noti alla finanza per aver sfondato nel settore dei bitcoin.
Dai trasporti al petrolio, la grande imprenditoria che ha scommesso sul tycoon
Nel settore della grandissima imprenditoria, tra i finanziatori e dunque attivi sostenitori di Trump, si contano tra gli altri, Liz e Dick Uihlein, fondatori e proprietari di un’azienda di forniture per il trasporto marittimo; Kelcy Warren, ceo e presidente della società di oleodotti Energy Transfer; Timothy Dunn, co-fondatore e amministratore delegato della società petrolifera e di gas texana CrownQuest Operating. Anche i magnati dei casinò, Steve Wynn e Phil Ruffin, hanno scommesso su The Donald e, da par loro, hanno vinto.