Operazione ‘China Reset’, scattano gli arresti per 5 persone accusate di sfruttamento della prostituzione

20 Nov 2024 18:57 - di Gabriele Caramelli

Cinque persone sono state arrestate con l’accusa di ‘Favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione’ i militari dell’Arma territoriale  operazione China reset, dei carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Livorno e della sezione di Polizia giudiziaria della procura di GrossetoL’operazione è iniziata da un’indagine capillare del 2023 sul controllo dei centri estetici: ai blitz portati a termine nelle città di Grosseto, Prato e Milano hanno partecipato anche i  militari dell’Arma territoriale e il IV° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pisa.

China reset, come si sono svolte le indagini

Le forze dell’ordine hanno individuato i clienti per poi ascoltare le loro testimonianze nel corso delle indagini: da qui gli agenti hanno compreso che i primi avessero visitato i siti web per la  divulgazione di notizie inerenti le prestazioni sessuali a pagamento. Le immagini presenti sulle piattaforme rappresentavano ragazze dai tratti asiatici. I clienti riuscivano ad accedere ai locali attraverso il contatto delle utenze nelle pubblicità. Con l’aiuto delle intercettazioni, la forza pubblica ha smantellato un giro d’affari illegale da 1 milione di euro all’anno.

I particolari emersi dall’investigazione

Durante l’operazione China reset i carabinieri hanno trovato un uomo che aveva un ruolo centrale nelle attività di prostituzione: costui, utilizzando l’identità di un’altra persona ha aperto le case d’appuntamento a Grosseto, sebbene in passato fosse rimasto coinvolto in alcune inchieste simili nella provincia senese. Peraltro costui pagava anche i canoni di conduzione dei siti. Nei centri c’erano 4 donne che adesso hanno ricevuto un provvedimento custodiale: queste avevano il ruolo di presidiare continuamente il sito, ricevendo le chiamate dei clienti a cui davano precisazioni concise sulle modalità in cui questi potevano accedere, li accoglievano dopo l’arrivo e prendevano in carico dai visitatori e dai mediatori della prostituta le somme di denaro per il sesso, oltre a scegliere le singole donne per le prestazioni sessuali illegali.

Altri tre uomini indagati

Dalle investigazioni risulta che altri tre uomini sarebbero finiti al centro dell’attenzione degli agenti per l’agevolazione dell’attività di prostituzione svolta nei ‘centri estetici’, attraverso sostegni logistici e trasporti delle ‘squillo’ nei luoghi d’appuntamento.

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *