Panetta: “Oggi è la Germania il malato d’Europa, non più l’Italia. Basta politiche restrittive”
“Dieci anni fa l’Italia era il malato d’Europa, ora non è più così”. Così il governatore di Banca d’Italia, Fabio Panetta, nel corso del suo intervento alla Bocconi di Milani. “Ora se dovessimo definire un malato d’Europa, questo è probabilmente la Germania, da quello che si legge sulla stampa, ma non durerà per sempre: le cose cambiano”. Il numero uno di Bankitalia spinge per un cambio di marcia della Banca centrale europea. L’Eurotower – ha spiegato – “deve normalizzare la politica monetaria, muovere verso la neutralità o anche in territorio espansivo, se necessario. Con l’inflazione vicina all’obiettivo e la domanda interna stagnante, le condizioni monetarie restrittive non sono più necessarie. Probabilmente siamo ancora lontani dal tasso neutrale”, ha specificato Panetta. Da giugno a ottobre la Bce ha tagliato i tassi tre volte portando il tasso sui depositi bancari al 3,25%.
Panetta (Banca d’Italia): l’Italia non è più il malato d’Europa
Il governatore nel suo lungo intervento nell’ateneo milanese ha anche caldeggiato il ritorno a un approccio più tradizionale, che non faccia dipendere le mosse di politica monetaria, riunione per riunione, guardando ai dati. “Si dovrebbe tornare ad adottare un approccio più lungimirante nella definizione della politica monetaria – ha detto Panetta – e fornire maggiori indicazioni sulle mosse future ora che gli shock post-pandemia si stanno attenuando e l’inflazione si sta normalizzando. Ciò aiuterà le imprese e le famiglie a formarsi un’opinione sul futuro percorso dei tassi, sostenendo così la domanda e la ripresa dell’economia reale”. Il governatore di Bankitalia si è soffermato anche sull’imminente cambio di guardia alla Casa Bianca con il ritorno di Donald Trump e la prospettiva di nuove politiche protezioniste. L’auspicio di Bankitalia è il ritorno a una politica monetaria più tradizionale. “Non c’è il timore di trovarci ancora in un territorio inesplorato”, spiega Panetta, insiste sul fatto che la Bce adotti un modo di comunicazione diverso: “Decidere ogni volta meeting dopo meeting e sulla base dei dati è un modo di comunicare che non è piu necessario e neanche utile. Comunicare in modo più chiaro – sottolinea – può aiutare a orientare le scelte, favorire gli investimenti, stimolare l’economia”.