Per Elly e compagni è uno “spreco” alloggiare gli agenti in hotel in Albania: meglio tende o baracche
Uno “scandalo”, uno “spreco”, “risorse più utili in Italia”: il delirio di Ognissanti di Elly Schlein, ma anche del M5s seguito da quel che resta del campo largo, arriva in concomitanza con la nota spese sugli alloggi degli agenti in Albania per la gestione dei migranti. Contestano che gli uomini e le donne delle forze dell’ordine abbiano una stanza, un letto e un bagno, come da accordo del Viminale e non una brandina in una tenda o dentro un container. Addirittura lamentano che gli alloggi siano troppo lussuosi.
Una spesa da 80 euro a notte che risveglia la leader Pd, che di solito durante i week end si nasconde e va in letargo comunicativo. Eppure i calcoli sono presto fatti, come rendono noto a tarda sera fonti del dipartimento di Pubblica sicurezza. “Il costo giornaliero dell’alloggiamento del personale delle tre forze di polizia previsto per la vigilanza dei siti per i migranti in Albania è di 80 euro a persona”.
Se 80 euro al giorno per gli agenti in Albania vi sembrano troppi
“La spesa complessiva dipende dal numero effettivo del personale impiegato”, viene sottolineato dopo le polemiche sui costi per i due centri di Shegjin e Gjader, “l’importo di 9 milioni di euro rappresenta la spesa massima stimata nel caso in cui fosse utilizzata l’intera aliquota di personale di vigilanza prevista. La scelta delle strutture è stata effettuata tenuto conto degli standard indicati dagli accordi sindacali”. Indigna i compagni che alcuni hotel in questione abbiano una piscina e un centro benessere.
“L’accordo con l’Albania continua a far danni”, afferma la segretaria del Pd, Elly Schlein. “Alle violazioni dei diritti umani di un’operazione che la giustizia ha già bollato come illegittima – sottolinea – si aggiunge ancora l’enorme spreco di denaro proprio mentre il governo arranca con una manovra recessiva che non garantisce i servizi essenziali, primo fra tutti la sanità pubblica. È uno scandalo, perpetuato anche ai danni dei cittadini italiani. Giorgia Meloni brucia altri milioni di soldi pubblici per ospitare nei resort albanesi le forze dell’ordine italiane. Agenti che sarebbero molto più utili in Italia”. Sullo stesso tasto batte il leader di Iv, Matteo Renzi: “Quei poliziotti, quei carabinieri servirebbero nelle stazioni, nelle periferie, nelle strade italiane. Non nei resort albanesi. Stiamo buttando i soldi dei contribuenti italiani per un’operazione che non serve a nulla”.
“L’affaire dei cpr in Albania si profila ogni giorno di più come uno scandalo nazionale voluto dal governo Meloni e gestito dalla mano del ministro dell’interno Piantedosi. A questo punto immaginiamo che pur di non perdere la faccia, sono anche disposti a continuare a perdere soldi degli italiani”, attacca Filiberto Zaratti, capogruppo di Avs nella commissione Affari costituzionali della Camera.
Insomma il ragionamento dell’opposizione è chiaro: come osa offrire il governo Meloni tutto questo lusso ai servitori dello Stato? Poco importa a lorsignori che per l’alloggio di un irregolare (tra risorse dirette e indirette) lo Stato spende molto di più dei nostri agenti in Albania. La mentalità resta quella alla da antagonisti Ilaria Salis, che non a caso la sinistra ha portato all’Europarlamento.
Schiaffo di Weber (Ppe) alla sinistra: il modello Albania è benvenuto
E proprio dall’Europa arriva una risposta indiretta al delirio della sinistra italiana. “Tutte le soluzioni innovative hanno bisogno di tempo. Il modello Albania rappresenta un tentativo, in linea con il diritto e i valori europei, di fermare il modello di business dell’immigrazione illegale: tutto ciò che va in questa direzione è chiaramente il benvenuto”. A dirlo, intervistato dalla Stampa, Manfred Weber, leader del Ppe appena rientrato da un viaggio in Egitto dove ha incontrato il presidente Al Sisi. Quanto alla controversia tra governo italiano e i giudici sulla definizione di Paese di origine sicuro afferma: “Si tratta di aspetti giuridici concreti e molto interessanti che ci dovrebbero spingere ancor di più ad accelerare sull’applicazione del nuovo Patto migrazione, che porta con sé certezza giuridica sulla questione dei Paesi di origine sicuri”.