Procurato allarme di Burioni sulla malaria in Veneto e la smentita delle autorità sanitarie

8 Nov 2024 16:37 - di Gabriele Caramelli

Il virologo Roberto Buroni non ha perso tempo con gli allarmismi dopo il caso di malaria registrato a Verona. Stando a quanto riportato dall’Adnkronos, in uno dei suoi tweet su X avrebbe scritto che “se  questo è confermato è un guaio che neanche vi immaginate. Altroché dengue”. Sembra che il dottore avesse già premonito scenari apocalittici da fare invidia alle sette piaghe d’Egitto di memoria biblica, ma la notizia ha visto dopo poco tempo la smentita della direzione Prevenzione della regione Veneto.

 Le analisi d’approfondimento sul caso di Malaria e la smentita

Il Servizio di Igiene e Sanità pubblica dell’Ulss 9 Scaligera ha portato a termine “un’approfondita analisi epidemiologica, dalla quale sono emersi elementi determinanti per escludere la possibilità che si tratti di un caso autoctono”. La direzione Prevenzione della regione Veneto ha poi precisato a sua volta come dalle “verifiche incrociate con l’Usmaf è emerso infatti un recente viaggio all’estero in area endemica per malaria – originariamente ignoto – che consente di classificare il caso come importato. Non si tratta pertanto di caso di malaria autoctono, ma di importazione”. Non c’era quindi bisogno di scomodare la “febbre Dengue” da parte di Burioni per allertare gli uffici sanitari e regionali preposti, che attraverso le conoscenze specifiche hanno offerto una spiegazione scientifica sull’avvenimento.

Le ulteriori spiegazioni della Regione Veneto

La Regione ha fatto sapere in  una nota come sia stata condotta “l’indagine”,  attraverso la collaborazione del ” Servizio di Igiene e Sanità pubblica dell’Ulss 9 in stretta sinergia con la Direzione Prevenzione e con l’Istituto superiore di sanità”.  Inoltre, secondo la nota “il sistema di sorveglianza regionale ha permesso di attivare immediatamente tutte le azioni di verifica e predisporre gli interventi necessari nell’eventualità che il caso fosse stato autoctono” . Un sollievo per i cittadini veronesi, che magari aggirandosi sul web potrebbero aver immaginato a propria volta una nuova epidemia a causa di un post non troppo prudente.

Le precisazioni dell’epidemiologo Gianni Rezza sul caso della malaria

“I casi di malaria autoctona nel nostro Paese sono estremamente rari e bisogna sempre valutare attentamente la storia di viaggi recenti nei Paesi d’origine se si riscontra un’infezione in Italia”. L’ha evidenziato l’epidemiologo Gianni Rezza, una precisazione piuttosto puntuale sul caso e senza eccessive trepidazioni. L’unione delle smentite assieme all’intervento del dottore sul caso della Malaria a Verona non rappresenta un’opinionismo aleatorio, ma un’analisi clinica che tiene conto dei vari fattori.

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