Ramy, il Corvetto infiamma i cortei ma un video e l’autopsia rivelano: nessun urto con la gazzella, fatale lesione all’aorta
Le violente proteste di scena al Corvetto nei giorni scorsi dilagano anche nei cortei di ieri e le deflagrazioni degli attacchi e degli scontri continuano a rimbombare pesantemente in un clima che si fa sempre più pesante alimentando quello che, ancora venerdì sera, Riccardo De Corato, deputato di Fdi membro della Commissione parlamentare sulla sicurezza delle periferie italiane ed ex vicesindaco di Milano, ha definito «atti intimidatori» che rappresentano «un chiaro segnale di sfida allo Stato, nonostante la zona sia da giorni sotto controllo delle forze dell’ordine».
Morte di Ramy al Corvetto, le proteste violente continuano: eppure un video e l’autopsia scagionino i carabinieri
Così, succede che, come registra tra gli altri La Verità in edicola oggi, «a Milano un corteo dei Cobas si è trasformato in delirio contro i militari dell’Arma, bollati come “assassini”. A Roma, sulle pareti esterne del teatro Palladium in zona Garbatella, sono comparse scritte come “Carabinieri infami, vendetta per Ramy”». Eppure, a sei giorni dallo scoppio della rivolta che ha messo a soqquadro il quartiere milanese di Corvetto, mentre proseguono le indagini per chiarire la dinamica che ha causato la morte di Ramy Elgmal – il diciannovenne deceduto in seguito alla caduta dallo scooter nel tentativo di sfuggire all’inseguimento dei carabinieri – secondo gli ultimi rilievi e le immagini di una telecamera di sorveglianza, il TMax non sarebbe stato speronato dalla pattuglia, ma avrebbe perso aderenza e sarebbe scivolato schiantandosi sul palo del semaforo.
Morte di Ramy al Corvetto, l’autopsia: fatale lesione all’aorta, nessun urto tra gazzella e moto
Proprio ieri, allora, è arrivato un primo responso dell’autopsia che non ha rilevato particolari ferite esterne, come al capo ad esempio, visto che il giovane avrebbe perso il casco durante la fuga. Il referto dell’esame anatomo-patologico indica che il 19enne che ha perso la vita nel quartiere milanese Corvetto mentre in sella a uno scooter, guidato da un amico, fuggiva dai carabinieri, è morto in pochi minuti per una lesione all’aorta. Dai primi accertamenti eseguiti nell’istituto di Medicina legale, alla presenza delle parti, nulla legherebbe la morte a un urto con la gazzella dell’Arma, ma il decesso è probabilmente riconducibile all’«impatto» con «il palo semaforico» presente all’incrocio tra Via Ripamonti e Via Quaranta. Sulla salma sono stati disposti ulteriori accertamenti medici, quindi non è stata ancora riconsegnata alla famiglia per i funerali.
Resta in coma il giovane tunisino amico della vittima che guidava lo scooter
Per l’incidente, che ha infiammato la periferia sud-est della città, risultano indagati per omicidio stradale, l’amico alla guida dello scooter e il carabiniere alla guida dell’auto di servizio. Intanto, proprio il 22enne tunisino che guidava il mezzo, resta in coma, ventilato meccanicamente. Per il giovane, ricoverato e piantonato al Policlinico (potrebbe essere sottoposto a intervento chirurgico), la gip Marta Pollicino ha convalidato l’arresto per resistenza aggravata e ha disposto gli arresti domiciliari – una volta che i medici avranno dato l’ok – data la giovane età e la disponibilità della sorella ad accoglierlo in casa. Contraria la Procura che aveva chiesto il carcere. La giudice non ha ancora potuto ascoltare il ventiduenne, vista la gravità delle sue condizioni, e dunque il provvedimento non è stato ancora formalmente notificato al giovane che ha a suo carico diversi precedenti penali.
E il padre di Ramy continua a dissociarsi dalle proteste: «Basta violenza»
A distanza dalle piazze delle violenze e da quelle stanze d’ospedale, intanto, il padre di Ramy si è dissociato nuovamente dalle proteste. «Non è il momento di fiaccolate. Noi siamo lontani da questa cosa, restiamo a casa. Basta violenza». Ieri sera si è tenuto in Piazzale Ferrara il presidio organizzato dalla Lega, «Emergenza seconde generazioni. Milano abbandonata dal sindaco Sala». Durante il flash mob con i vertici locali del Carroccio, gli esponenti del partito hanno cancellato dai muri le scritte contro la polizia.
Oggi a Milano un corteo e una fiaccolata: si temono altri violenti scontri
E intanto oggi a Milano nel pomeriggio si terrà un corteo organizzato dai Giovani Palestinesi che partirà da Piazzale Loreto alle 14.30. Poi i manifestanti (attese circa 3mila persone) sfileranno per Via Padova, fino a raggiungere l’Anfiteatro Martesana. A partire dalle 19, poi, a Corvetto ci sarà una fiaccolata. E nel capoluogo lombardo, dove resta alta la tensione, le due manifestazioni previste per oggi fanno temere nuovi scontri, altre violente proteste.