Rivolta di migranti al Cpr di Trapani: spranghe, urine e feci contro gli agenti. Cinque feriti

16 Nov 2024 17:52 - di Leo Malaspina

Era già accaduto nove mesi, si è ripetuto oggi: una rivolta violenta di migranti che hanno preso di mira i poliziotti nel Cpr di Trapani, scagliandogli contro di tutto, sedie, spranghe, ma anche feci, urine, frutta, cibo. Il bilancio è pesante: cinque agenti del reparto mobile di Palermo sono rimasti feriti nel Centro di Milo a Trapani nel tentativo di sedare una rivolta. I poliziotti sono stati trasportati in ospedale e hanno riportato 5 giorni di prognosi ciascuno. A finire in  manette, per ora, due tunisini. Il tutto, nel mezzo della strategia di ostruzionismo delle toghe rosse contro i rimpatri che il governo prova a fare.

La rivolta nel Cpr di Trapani dopo una perquisizione degli agenti

La rivolta sarebbe cominciata durante una perquisizione da parte dei poliziotti per cercare oggetti che non è consentito detenere. Il controllo ha consentito di rinvenire altri oggetti non consentiti, tra cui una fune di circa 5 metri esito di lunghezza, realizzata con pazzi di coperte. Da lì l’avvio di una violenta contestazione contro i poliziotti: prima insulti, sputi e lanci di bottiglie in plastica contenenti urina e feci e poi aggressioni fisiche da parte di alcuni dei migranti presenti.

La rabbia dei sindacati e del sottosegretario Molteni

“Aggredire le donne e gli uomini delle forze dell’ordine è diventato uno sport nazionale. La nostra è una professione sempre più esposta a rischi per l’incolumità dei colleghi. Da Torino a Bologna, per finire a Trapani, sono una trentina i colleghi rimasti feriti nell’ultima settimana in tutto il Paese, dove ormai si respira un clima di tensione costante e pericoloso e a pagarne le spese sono gli uomini e le donne in divisa”, afferma il segretario generale aggiunto del Sap, Giuseppe Coco, precisando che “due dei migranti coinvolti nella rivolta di ieri, già noti alle forze dell’ordine in quanto responsabili di svariati reati commessi in Italia, sono stati arrestati”. “Oltre a esprimere la massima solidarietà ai colleghi feriti e ad augurargli una pronta guarigione – aggiunge Coco – auspichiamo che venga approvato al più presto al Senato il ddl sicurezza che prevede l’inasprimento delle pene per chi usa violenza e resistenza a pubblico ufficiale”.

“Solidarietà ai cinque agenti di Polizia del Reparto Mobile di Palermo, feriti ieri durante un tentativo di sedare una rivolta nel Cpr di Milo a Trapani e fatti bersaglio di pietre, spranghe, urine ed escrementi. Agli operatori in divisa, la mia vicinanza e il ringraziamento per essere sempre al servizio della sicurezza del Paese, con coraggio, professionalità e dedizione anche in contesti difficili come i centri permanenti per i rimpatri, che spesso e volentieri si trasformano, da parte degli ospiti presenti, in luoghi di criminalità e di altissima tensione sociale attraverso la devastazione delle strutture”, dice in una nota Nicola Molteni, sottosegretario all’Interno. “I Cpr sono uno strumento indispensabile per allontanare e rimpatriare immigrati pericolosi, con condanne e che non hanno diritto di rimanere in Italia”, aggiunge.

La rivolta nel Cpr di Trapani del gennaio scorso

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