Scandalo abusi sessuali, si dimette l’arcivescovo Canterbury: è accusato di cattiva gestione su un enorme caso di pedofilia

12 Nov 2024 21:43 - di Redazione
arcivescovo di Canterbury

C’è maretta nella Chiesa d’Inghilterra. L’arcivescovo si Canterbury ha annunciato le sue dimissioni in seguito alle critiche per la sua gestione del caso di un pedofilo collegato al caso britannico. Justin Welby ha dovuto affrontare crescenti pressioni dopo che la scorsa settimana è emerso che non aveva dato seguito in modo sufficientemente rigoroso alle segnalazioni degli abusi commessi da John Smyth, morto nel 2018, su oltre 100 ragazzi e giovani uomini. Welby non avrebbe informato la polizia delle violenze dell’uomo, avvenute nei campi estivi organizzati dalla chiesa anglicana. «È molto chiaro che devo assumermi la responsabilità personale e istituzionale per il lungo e traumatico periodo compreso tra il 2013 e il 2024», ha detto Welby. Di contro, alcuni membri del Sinodo generale, l’assemblea nazionale della Chiesa, aveva chiesto le sue dimissioni dal momento che l’arcivescovo aveva «perso la fiducia del suo clero».

L’arcivescovo di Canterbury si dimette dopo le accuse di cattiva gestione su un grosso caso di pedofilia

John Smyth – l’uomo accusato di aver commesso abusi su oltre 100 ragazzi – era un avvocato britannico, accusato di aver aggredito le giovani vittime che incontrava nei campi estivi cristiani negli anni Settanta e Ottanta. Era un membro anziano dell’ente di beneficenza cristiano Iwerne Trust e si ritiene che sia il più prolifico abusatore seriale associato alla Chiesa d’Inghilterra, secondo una revisione indipendente commissionata un anno dopo la sua morte nel 2018.

Gli abusi commessi da Smyth su oltre 100 bambini e ragazzi

Secondo un rapporto pubblicato giovedì, gli abusi commessi da Smyth su oltre 100 bambini e ragazzi sono stati tenuti nascosti all’interno della Chiesa d’Inghilterra per decenni. Si dice che abbia sottoposto le sue vittime ad attacchi traumatici fisici, sessuali, psicologici e spirituali. Nel 1982 l’Iwerne Trust condusse una propria indagine, dalla quale emerse che Smyth portava gli alunni a casa sua, vicino a Winchester, e li frustava con una canna da giardino nel suo capanno.

Secondo quanto riferito, otto dei ragazzi hanno ricevuto un totale di 14.000 frustate. Mentre altri due hanno ricevuto complessivamente 8.000 colpi nell’arco di tre anni. L’ente di beneficenza ha definito la pratica «orribile», ma le denunce non sono state segnalate alla polizia fino al 2013, più di 30 anni dopo i fatti…

L’arcivescovo di Canterbury si dimette: «Devo onorare le mie responsabilità»

Oggi il redde rationem. «Dopo aver chiesto il cortese permesso a Sua Maestà il Re, ho deciso di dimettermi dall’incarico di Arcivescovo di Canterbury. Lo ha dichiarato Justin Welby in una nota, spiegando che «la Makin Review (la revisione indipendente guidata da Keith Makin sulla gestione del caso Smyth da parte della Chiesa anglicana, ndr) ha svelato la cospirazione del silenzio a lungo mantenuta sugli abusi atroci di John Smyth: quando sono stato informato nel 2013 e mi è stato detto che la polizia era stata avvisata, ho creduto erroneamente che sarebbe seguita una risoluzione appropriata. È molto chiaro che devo assumermi la responsabilità personale e istituzionale del lungo e traumatico periodo compreso tra il 2013 e il 2024».

«È mio dovere onorare le mie responsabilità costituzionali ed ecclesiastiche – ha proseguito Welby – quindi le tempistiche esatte saranno decise una volta completata la revisione degli obblighi necessari, compresi quelli in Inghilterra e nella Comunione anglicana. Spero che questa decisione renda chiaro quanto la Chiesa d’Inghilterra comprenda seriamente la necessità di un cambiamento e il nostro profondo impegno nel creare una chiesa più sicura. Mentre lascio la carica, lo faccio con dolore per tutte le vittime e i sopravvissuti agli abusi. Gli ultimi giorni hanno rinnovato il mio profondo e sentito senso di vergogna per gli storici fallimenti nel proteggere la Chiesa d’Inghilterra».

«Manterrò il mio impegno di incontrare le vittime»

E infine. «Per quasi dodici anni ho lottato per introdurre miglioramenti. Spetta agli altri giudicare cosa è stato fatto. Nel frattempo, manterrò il mio impegno di incontrare le vittime… Chiedo a tutti di pregare per mia moglie Caroline e i miei figli. Sono stati il ​​mio sostegno più importante durante tutto il mio ministero. E sono loro eternamente grato per il loro sacrificio», ha continuato l’arcivescovo. Che poi conclude: «Credo che farsi da parte sia nel migliore interesse della Chiesa d’Inghilterra, che amo profondamente e che ho avuto l’onore di servire».

Il premier Starmer: «Accuse orribili che riguardano la Chiesa, ma non mi tirerò indietro»

 Il futuro dell’arcivescovo di Canterbury «è una questione che riguarda la Chiesa», ha detto il primo ministro britannico, Keir Starmer. «Vorrei essere chiaro: da quello che so le accuse sono orribili, sia per la loro portata sia per il loro contenuto», ha affermato Starmer. Aggiungendo: «È una questione che riguarda la Chiesa, ma non mi tirerò indietro: queste sono accuse orribili e i miei pensieri sono con le vittime».

 

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