Scholz chiama Putin per chiedergli di fermare le truppe. Una mossa “elettorale” per ora senza risultati
Olaf Scholz rompe il silenzio con Vladimir Putin con una telefonata a sopresa, dopo due anni senza alcuna comunicazione. Una mossa “elettorale”, in vista del voto in Germania che a febbraio rischia di non vederlo protagonista, anche sulla base delle pessime performance dell’economia tedesca. Prima di chiamare il presidente russo, il cancelliere tedesco ha intrattenuto una chiamata con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il quale ha criticato la scelta di Scholz sostenendo che così avrebbe “aiutato il presidente russo a ridurre il suo isolamento e, sostanzialmente, a far continuare la guerra in Ucraina”. Alla fine, nonostante gli ammonimenti di Zelensky, la telefonata tra il leader tedesco e quello russo è avvenuta ugualmente.
la telefonata tra Scholz e Putin e l’indignazione del cancelliere tedesco
Steffen Hebestreit, portavoce del governo tedesco, ha riferito che durante la telefonata tra Olaf Scholz e Vladimir Putin il primo “ha condannato la guerra di aggressione russa all’Ucraina” esortando il capo del Cremlino a cessare le ostilità e a “ritirare le truppe”. Successivamente, il cancelliere avrebbe inoltre richiesto a Putin di “negoziare con l’Ucraina con l’obiettivo di raggiungere una pace giusta e duratura” evidenziando anche “la determinazione incrollabile della Germania a sostenere l’Ucraina nella sua battaglia difensiva contro l’aggressione russa finché necessario”. Inoltre, Scholz ha parlato di come l’impiego dei soldati nordcoreani nel conflitto in Ucraina rappresenti “una grave escalation” e “un’espansione del conflitto”, oltre a criticare fortemente i bombardamenti nei confronti delle strutture civili ucraine da parte dell’esercito russo.
La replica di Vladimir Putin alle parole di Scholz
“Possibili accordi devono tenere conto degli interessi di sicurezza della Federazione russa, partire dalle nuove realtà territoriali e, la cosa più importante, affrontare le cause del conflitto alla radice”, ha poi commentato il Presidente russo.
Scholz e la capitolazione del malgoverno
La settimana scorsa Olaf Scholz aveva fatto dimettere il ministro delle finanze Christian Lindner, leader dei liberali e parte integrante della sua coalizione che include anche il partito dei Verdi e questo aveva innescato una crisi di governo che rischia di far tornare i socialdemocratici all’opposizione. Adesso Olaf Scholz è in difficoltà e per questo motivo sta forse cercando di farsi conoscere come ‘uomo di pace’ attraverso la telefonata con Vladimir Putin: per il momento il sostegno è arrivato dalla Polonia, con Donald Tusk che su twitter ha parlato della sua soddisfazione su X nel sapere che Scholz “non solo ha condannato l’aggressione russa, ma ha anche ribadito la posizione polacca – ossia – niente sull’Ucraina senza l’Ucraina”. Probabilmente l’Spd farebbe di tutto in questo momento per evitare le elezioni anticipate, ma dovrà tenere conto che i sostenitori di Tusk – a meno che non siano naturalizzati in Germania – non possono votare per lui.