Sciopero-flop, adesioni basse da scuola, poste e trasporti. Ma Landini non lo sa e spara numeri a caso

29 Nov 2024 21:14 - di Eugenio Parisi

Proprio sicuri che lo sciopero sia riuscito? Maurizio Landini dal palco di Bologna grida al miracolo, senza pronunciare mezza parola sulla guerriglia di Torino figlia della sue parole sulla rivolta sociale. In una nota i sindacati esultano: “Mezzo milione di persone nelle quarantatré piazze italiane dello sciopero generale di Cgil e Uil contro la manovra, adesione oltre il 70% con punte del 100% nell’infuocato settore dei trasporti e vette del 95% nell’industria metalmeccanica. Il mondo del lavoro ha abbracciato le ragioni della nostra mobilitazione”. Numeri gonfiati, in alcuni casi decisamente inventati, come la buona propaganda rossa insegna. In serata si registra il consueto braccio di ferro tra le cifre dei manifestanti e quelle ufficiali.

Sciopero flop, i numeri veri che Landini non dice

Ma le cifre delle adesioni allo sciopero generale  convocato da Cgil e Uil con il plateale forfait della Cisl, sono molto diverse da quelle snocciolate dai professionisti dello sciopero anche nel comparto metalmeccanico.  Bassissima l’adesione del mondo della scuola. I dati forniti dal Ministero dell’Istruzione e del Merito mostrano un’adesione in linea con le precedenti mobilitazioni. Con il 57% delle scuole che hanno trasmesso i dati, l’adesione complessiva si attesta al 5,65%. Nello specifico, l’1,5% dei dirigenti scolastici ha aderito allo sciopero, il 5,54% dei docenti e il 6,35% del personale Ata. “Si profila una adesione molto bassa allo sciopero indetto da Cgil, Uil e sindacati di base.Avanti con le riforme e con la valorizzazione professionale del personale della scuola”, commenta su X il ministro Giuseppe Valditara.

Basse le adesioni dal mondo della scuola e dai postali

Il flop si registra in molti comparti. Solo il 18,2% del personale Atac ha aderito alle 4 ore di mobilitazione proclamate da Cgil, Uil, Cobas lavoro privato, Cub, Sgb. Un numero bassissimo che smentisce il racconto che il mondo della lavoro ha abbracciato la protesta. Confrontando i numeri dal passato si capisce bene che lo sciopero generale, in particolare quello dei trasporti, non sia andato come sperato. Secondo i dati forniti da Roma Mobilità, poco meno di due lavoratori su dieci di Atac hanno incrociato le braccia. Lo scorso 20 settembre alla serrata di 24 ore proclamata dalle sigle di base Cobas, Adl, Sgb, CubTrasporti (Usb – Orsa) si era registrata un’adesione del 51,7% per l’esercizio di superficie e del 46% per l’esercizio metropolitane e ferrovie regionali.

Tra i 120mila postali solo il 4% ha incrociato le braccia

Non va meglio con i postali con un’adesione irrisoria. A fare i conti sono le sigle  Slp Cisl, Confsal-com, Failp-Cisal ed Ugl-com che hanno siglato l’accordo con Poste italiane, definito “un accordo farsa” da Cigl e Uil. “Oggi sono stati i lavoratori postali che hanno dato la giusta risposta ai due sindacati che lamentavano un vulnus alla loro rappresentatività in Poste Italiane. Infatti, l’adesione allo sciopero a livello nazionale non ha superato il 4% tra i 120.000 mila lavoratori postali. Questa a noi pare una rappresentatività con solo diritto di tribuna”, concludono le 4 sigle sindacali.

 

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