Scuola: scherzetto da paura alla Cgil, sciopera solo il 5%. FdI: flop che dà ragione al governo
Poco più di 5 su cento: questa l’adesione impercettibile a livello nazionale dello sciopero dei lavoratori del mondo della scuola che si è tenuto giovedì 31 ottobre, nonostante la tentazione del ponte di Ognissanti. Secondo quanto apprende l’Ansa, la rilevazione fatta alle 18 di giovedì – e riguardante quasi il 57% delle scuole italiane – indicava infatti una percentuale di adesione media del 5,20%, con punte superiori al 6,5% tra il personale Ata, leggermente inferiori al 5% tra il personale docente, addirittura sotto l’uno per cento tra i dirigenti e del 2% tra il personale educativo.
“La scarsa adesione allo sciopero generale del comparto Scuola indetto da Flc Cgil per il 31 ottobre dimostra che i lavoratori della Scuola riconoscono il valore della buona politica portata avanti in questi due anni dal governo Meloni e dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara. Un grande lavoro svolto per la realizzazione di importanti obiettivi: come stipendi più alti per i docenti, importanti stanziamenti per la dispersione scolastica e le discipline Stem.
Di Maggio: “Lo sciopero Cgil non ha convinto i lavoratori della scuola”
E con l’ultimo Decreto-legge approvato dal Consiglio dei Ministri si migliora ulteriormente l’efficienza delle misure attuative del PNRR e si prevedono incentivi per il personale amministrativo e il fondo per la fornitura di libri di testo alle famiglie meno abbienti. La strada è segnata. Continueremo a concentrarci e lavorare sui contenuti e sugli obiettivi da raggiungere per il bene della Scuola, un ambito strategico ed essenziale per la nostra Nazione”. Lo dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia Ella Bucalo, membro della commissione Cultura e Istruzione del Senato e vice responsabile del dipartimento istruzione del partito.
“Quello indetto per la giornata di ieri da Flc Cgil è stato uno sciopero che non ha convinto i lavoratori del comparto scuola. Infatti, con un’adesione bassissima abbiamo assistito a un vero e proprio flop della mobilitazione che avrebbe dovuto dare un segnale forte del disaccordo verso le politiche del governo Meloni. E invece, paradossalmente, nel forfait dei protagonisti si legge un atteggiamento diverso nei confronti di politiche che hanno sempre messo al centro la scuola italiana e i suoi fruitori, ovvero i giovani e la classe docente. Non si può fare a meno di pensare che percentuali di assenze ingiustificate così numerose rappresentino il tentativo di pochi di ideologizzare una protesta al solo scopo di screditare il governo di centrodestra”. Lo dichiara il deputato di Fratelli d’Italia, Grazia Di Maggio, componente della commissione Cultura e Istruzione.