Soccorso rosso a Raimo. La sinistra grida alla censura senza capire la differenza tra critica e offesa

7 Nov 2024 16:02 - di Gabriele Caramelli

La sinistra italiana non perde occasione per scatenarsi contro la “censura” inesistente con cui bolla la sospensione dall’insegnamento per tre mesi del professor Christian Raimo, in seguito alle offese rivolte al ministro Valditara. Secondo Pd e Avs  questo è un ‘precedente gravissimo’ capace di ledere alla ‘libertà d’espressione’, mentre l’M5s parla di ‘clima di censura del governo Meloni, nonostante il provvedimento arrivi dall’ufficio scolastico regionale. A destra, Lega e Fratelli d’Italia precisano la differenza tra ‘critica’ e ‘offesa’, schierandosi fermamente contro le dimostrazioni di ‘odio e violenza’ spesso dimostrate dagli antifascisti militanti.

I chiarimenti dell’Ufficio scolastico regionale

Le parole di Raimo “nei confronti del ministro Valditara non possono essere considerate una critica costruttiva; al contrario, si configurano come un’offesa che viola i principi fondamentali di rispetto reciproco e dialogo civile”, ha spiegato il direttore generale dell’Usr Lazio, Anna Paola Sabatini. Il vicario ha poi sottolineato che “la situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che tali affermazioni sono state proferite da un docente” e ancora prima “il docente era stato già oggetto di sanzione perché, in occasione di un suo intervento in una trasmissione televisiva, aveva affermato di incitare i giovani alla violenza”.

‘Critica’ e ‘Offesa’. Rampelli, FdI: “No alla violenza verbale”

“Tre mesi fa un professore di liceo impegnato in politica, niente di nuovo a sinistra, con il suo bagaglio di insulti e dichiarazioni bizzarre, Christian Raimo, dava del lurido al suo ministro, e, nello stesso discorso parlava di un bersaglio da colpire come la Morte Nera, di un cialtrone arrogante”, ha ricordato il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli: “Oggi il ministero dell’Istruzione e del Merito comunica la sospensione per tre mesi nei confronti di questo spregevole pseudo professore, istigatore all’odio e alla violenza”. Per il deputato di Fratelli d’Italia questo è “un atto dovuto oltre che giusto” e “guarda caso la sinistra, ossessionata dal ‘linguaggio inclusivo’ e dal politicamente corretto, invece di tacere e confermare la giustezza del provvedimento disciplinare, difende l’autore delle sopracitate dichiarazioni”. Secondo Rampelli “la critica è legittima” ma “la violenza verbale anche no”.

Le lamentele della sinistra, Bonelli: “Solidarietà a Raimo”

Arrivano puntuali le polemiche disperate della sinistra italiana, con Angelo Bonelli dei Verdi che grida all'”ennesimo atto censorio da parte di chi non tollera il dissenso“. Sulla linea di Bonelli anche Antonio Caso, che parla del “clima di censura e di intolleranza al dissenso instaurato dal governo Meloni” tirando in ballo argomenti non pertinenti come il decreto su rave party, il voto in condotta ed altre storie. Marta Bonafoni, consigliera regionale del Partito democratico nel Lazio, paragona la sanzione ricevuta dal docente a una “purga, quella che usavano in un altro ventennio nei confronti dei dissidenti”. Forse l’esponente dem ha dimenticato che la censura viene principalmente dalle imposizioni woke e che l’educazione fa parte della nostra civiltà, anche stavolta un parallelo inconcludente sul ‘Fascismo’.

 Sasso, Lega: “Raimo offende, non critica”

“Le posizioni dell’Ufficio scolastico regionale sulle parole di Raimo sono chiare: definire Valditara ‘lurido’ e da ‘colpire come la morte nera’ non è una critica ma, semplicemente, una vera e propria offesa ad un rappresentante delle istituzioni”, ha precisato Rossano Sasso, deputato della Lega e capogruppo in commissione Cultura e Istruzione, in seguito alle lamentele montate dagli schieramenti progressisti. Secondo l’esponente del Carroccio, Christian Raimo “non è nuovo a violenze verbali, come quando disse in tv che lui esorta in classe alla violenza politica anche fisica. La legge è uguale per tutti e chi la viola paga”. Sasso, ha si è poi rivolto alla Cgil, chiedendole di ripassare “il codice di comportamento dei pubblici dipendenti, al quale anche Raimo è soggetto: non è che se sei di sinistra puoi insultare e diffamare, e passarla liscia”.

 

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