Torna “Belve”, Fagnani: Boccia? Ho detto no al suo avvocato. Venire per non rispondere… Preferirei Sangiuliano

19 Nov 2024 12:15 - di Giulia Melodia
Belve Fagnani Boccia

«Si, Maria Rosaria Boccia è una belva, ma se viene e non risponde è inutile, piuttosto mi piacerebbe di più avere Sangiuliano»… La conduttrice di Belve, Francesca Fagnani non lascia margini a sospetti e dubbi su una scaletta forzatamente pro-ascolti su cui puntano altri illustri colleghi, e ospite in studio della trasmissione di Rai Radio1 Un Giorno da Pecora, ai conduttori Giorgio Lauro e Geppi Cucciari non le manda a dire. Anzi, glielo conferma in diretta radio-tv e alla coppia di sferzanti padroni di casa toglie ogni possibile curiosità. Tanto che ai due che la incalzano sulla fatidica domanda: «Ha provato ad invitarla nel suo programma?», lei risponde graffiando (come il ruolo e il titolo del programma che conduce le impongono del resto): «L’ho cercata le prime ore del caso con Sangiuliano. Poi non è mi è piaciuta l’evoluzione del personaggio».

Tornano “Belve” e la Fagnani scioglie ogni dubbio: «Boccia ospite? Ho detto di no»

Può bastare? Forse no. Tanto che la bionda conduttrice di Raidue al via stasera con la nuova stagione del programma aggiunge anche: «Andare in onda per non dire nulla è una cosa che di certo non mi conquista. Se per ogni cosa la risposta deve essere “di questo non posso parlare”, allora è inutile invitarla…», spiega la Fagnani ammiccando molto probabilmente alle ultime (discutibili?) performances televisive di Lady Pompei enigmatica ospite di Corrado Formigli su La7. Quindi ormai non la inviterebbe più? Insistono i conduttori di Un giorno da Pecora alla padrona di casa di Belve, in un derby Rai tra conduttori votati ai titoli dal richiamo “animalista”. «La scorsa settimana – ha spiegato Francesca Fagnani – mi ha chiamata un suo avvocato per chiedermi se ero ancora interessata». E lei cosa gli ha risposto? «Di no. Io amo le persone che vengono e parlano. Siccome mi sembra che la tendenza sia un’altra, cosa ci diciamo per quaranta minuti?».

Boccia a Belve? Fagnani: «Mi ha chiamato il suo avvocato, ma venire per non rispondere sarebbe inutile…»

Gioco, partita e incontro: non c’è storia né trama giallo o ordito misterioso di scalette da aggiornare su cui ricamare. Semmai un po’ di suspances, se serve alimentarne la quota, la conduttrice di Belve la riserva tutta all’ospitata di un altro gettonatissimo ospite: Andrea Giambruno. Lui sarà ospite di Belve? «Secondo me arriverà – azzarda Fagnani –. Penso e spero di sì. Lui ha detto di sì contento e convinto. Attendiamo che Mediaset firmi questa liberatoria. Quando lui è pronto, noi ci siamo», ha chiosato sul punto, poi. Non mancando di sottolineare che sì, le piacerebbe invitare Alessandro Giuli, uno dei ministri più discussi degli ultimi tempi, con cui lei ha anche avuto modo di lavorare. Salvo poi eccepire: «Direi che mi divertirebbe comunque di più Gennaro Sangiuliano».

Altri ospiti invece promettono scintille: a partire da Scamarcio. In trattative per Giambruno

Nel frattempo, curiosità appagate o meno, a parte, tutto è pronto: a partire da questa sera (martedì 19 novembre ndr), e per per cinque prime serate di martedì su Raidue, gli ospiti riprenderanno a sedersi sul temibile sgabello della giornalista, per rispondere alle sue domande provocatorie e irriverenti. Tra i primi invitati del 2024, Riccardo Scamarcio, Mara Venier e Flavia Vento. Il primo chiamato a rompere il ghiaccio sarà proprio lui, l’attore e produttore pugliese che si confessa senza filtri, protagonista di una cavalcata tra racconti dal set, pensieri sul sesso e riflessioni mature sui sentimenti.

E Scamarcio senza freni si mette a nudo

Un excursus sul viale dei ricordi che dalla scena erotica con Monica Bellucci («Ero sulla sedia a rotelle, è stata un’esperienza “morbida” (ride). È stato complicato restare passivo»). Passando per il terreno scivoloso delle sostanze stupefacenti («sono sprofondato in qualcosa tanti anni fa: la droga la conosco bene» confessa l’attore. «Ho provato quasi tutto, non è mai diventata una dipendenza»). E dall’adolescenza pugliese «dissipata» ma «artistica», al successo dopo Tre metri sopra il cielo con le cosiddette “scamarcine” («Alcune erano belle cariche, esplicite…»). Fino alla lite sul set con Ozpetek, l’attore conclude: «Il mio lato oscuro? Ultimamente tendo al bianco. Ho raggiunto la pace dei sensi». E più che una belva, si rivela un gattone…

 

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