Fitto si presenta col sorriso zittendo le provocazioni della sinistra: “Al servizio della Ue”

12 Nov 2024 11:31 - di Lucio Meo

“Oggi sono qui per rappresentare la Commissione Europea: al dialogo sullo Stato di diritto, che è assegnato al Consiglio Affari Generali, da ministro degli Affari Europei ho partecipato, incontrando Vera Jourova e Didier Reynders. L’Italia ha dato un contributo positivo al dibattito. Lo Stato di diritto è un valore fondante”, sono state le prime parole di Raffaele Fitto, commissario italiano designato e vicepresidente esecutivo in pectore alla Coesione, in commissione Regi, rispondendo, in audizione a Bruxelles. Una mattinata intensa di domande (molte anche provocatorie, dai banchi di sinistra) e risposte a cui farà seguito un voto, con l’incognita dei socialisti e i dubbi sulla linea “italiana” del Pd, che del gruppo è maggioranza. L’Europa è “la nostra casa, unita nella diversità” e l’impegno è “lavorare insieme per il futuro del nostro continente”, ha detto ancora, sempre con stile pacato e sorridente perfino quando il deputato della sinistra, Mimmo Lucano, ha dichiarato di vergognarsi di essere italiano… “Io sono orgoglioso”, ha replicato Fitto.

Ue, l’audizione di Raffaele Fitto

Fitto ha dato ampie garanzie, amesso che ce ne fosse bisogno, anche sulla linea assolutamente europeista dell’Italia. “Le previsioni della Carta dei diritti fondamentali, dei trattati e tutti gli strumenti di attuazione dello Stato di diritto mi vedono assolutamente d’accordo. Prendo l’impegno a lavorare per l’attuazione di queste disposizioni“, ha detto Fitto, rispondendo, in audizione a Bruxelles, all’eurodeputato dei Verdi Vladimir Prebilic, che si era detto “stupito” dall’impegno da lui preso “per il progetto europeo”, visto che come Fratelli d’Italia “avete votato contro diverse risoluzioni su Polonia e Ungheria” per la tutela dello Stato di diritto.

Prebilic gli ha fatto presente che nelle risposte scritte non aveva citato Fratelli d’Italia. Fitto ha risposto di aver “citato la Dc, che è stato il mio primo partito” perché la sua carriera politica è stata molto lunga e “avrei riempito molte pagine per descrivere gli altri passaggi”. “Sono qui – ha rimarcato – anche perché il mio governo, guidato da Giorgia Meloni, mi ha proposto. Io ne sono orgoglioso e lo sottolineo”.

L’impegno della Ue sui diritti

All’eurodeputata olandese dei Democraten 66 (Renew) Raquel Garcia Hermida Van der Walle, che gli chiedeva se si impegnerà per applicare nella politica di coesione il meccanismo di condizionalità che protegge i fondi Ue dalle violazioni dello Stato di diritto, Fitto ha risposto ricordando di aver partecipato in “diverse occasioni al dialogo in Consiglio Affari Generali sullo stato di diritto. Potrà su documenti ufficiali andare a verificare qual è stata la posizione che io in rappresentanza del mio governo ho assunto in quella circostanza. Se poi, invece, la domanda precisa è, per essere chiari, qual è il mio pensiero sullo Stato di diritto, io le dico che l’articolo due del Trattato, che prevede che lo Stato di diritto è un valore fondante dell’Unione Europea, per quanto mi riguarda è un punto essenziale e fondamentale del mio impegno europeo”.

Le politiche di coesione della Ue

Rispondendo a Marcos Ros Sempere, coordinatore S&D nella Regi (Psoe, Spagna), che gli chiedeva di impegnarsi per un rafforzamento della politica di coesione, Fitto poi conferma: “Non ho alcuna difficoltà a prendere l’impegno con tutti quanti voi, rispetto al percorso da portare avanti, che punti a un rafforzamento della politica di coesione all’interno del futuro bilancio dell’Unione Europea. Per fare questo abbiamo bisogno di lavorare insieme”.

La politica di coesione della prossima Commissione Europea, spiega, sarà “focalizzata” sulle “isole, sulle regioni remote e sulle aree rurali”, oltre che sulle aree urbane. “E’ molto importante – continua – lavorare per un ruolo centrale dei territori, perché solo guardando le specificità possiamo comprendere quanto siano necessarie le scelte da mettere in campo. La politica di coesione deve dare risposte a queste nuove domande. Penso che insieme si possa fare un ottimo lavoro in questa direzione”. “Se sarò confermato” vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, promette quindi, “mi metterò immediatamente al lavoro per aiutare la regione di Valencia”, colpita dalle alluvioni nelle scorse settimane come conseguenza della ‘goccia fredda’.

I voti di astensione di Fratelli d’Italia nel Parlamento Europeo su Next Generation Eu nel 2020 e 2021 riflettevano “una posizione di attesa”, ma “dopo l’esperienza fatta da ministro degli Affari Europei” con delega al Pnrr, “se dovessi votare domani mattina, quell’astensione sarebbe un voto favorevole”, sottolinea Fitto, rispondendo all’eurodeputata del M5S Valentina Palmisano.

La solita solfa del fascismo e la risposta di Fitto

Il vicepresidente esecutivo in pectore della Commissione Europea Raffaele Fitto, attaccato da un’eurodeputata spagnola dei Verdi/Ale, risponde di non essere affatto “un fascista” e spiega di aver incontrato l’eurodeputata ecologista Cristina Guarda, che non ha potuto partecipare all’audizione di oggi perché è in maternità (il Parlamento le ha negato la possibilità di intervenire in remoto). Ana Miranda Paz, del Bloque Nacionalista Gallego (partito nazionalista galiziano di sinistra, gruppo Verdi/Ale), nella sua domanda durante l’audizione in corso a Bruxelles, aveva definito la carriera politica di Fitto come una “traiettoria di connivenza con il fascismo”. Lo avevaa anche accusato, tra l’altro, di essere un esempio di “estrema destra ripulita”, nonché di essere un “simbolo” del “riciclaggio” dell’estrema destra.

“La ringrazio molto – ha detto Fitto, ottenendo qualche applauso – per il suo intervento molto costruttivo e rispettoso. E’ molto importante chiarire alcune cose: se le do l’idea di un fascista, non lo so, faccia lei. A me sembra che siano temi e argomenti lontanissimi da qualsiasi ipotesi reale. Visto che lei chiama in causa l’onorevole Guarda e attribuisce alla mia azione un fatto grave perché abbiamo escluso l’onorevole Cristina Guarda”, non consentirle di partecipare in remoto “non è una mia scelta, come lei sa. Però le dico di più: ho contattato l’onorevole Guarda e ho avuto un incontro da remoto con lei, parlando dei temi di cui ci stiamo occupando oggi”.

“Glielo dico – ha continuato – perché è evidente che il tema del rispetto, per quanto mi riguarda, è alla base di qualsiasi rapporto. Nonostante tante cose che lei ha detto, che sinceramente per quanto mi riguarda sono totalmente lontane dalla realtà, e nonostante possa apparire veramente difficile trovare punti di convergenza, io invece testardamente le dico che, se sarò confermato, ci vedremo a discutere insieme, per cercare, non sarà facile ma lo faremo, insieme di trovare qualche punto di convergenza nell’interesse comune”, ha concluso.

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