Ue, stallo sui vicepresidenti. La vergogna del Pd: no a Fitto. Meloni a Schlein: “È la tua posizione?”

12 Nov 2024 19:31 - di Sveva Ferri
ue vicepresidenti

Giornata di trattative a oltranza a Bruxelles – con un impegno personale della presidente Ursula von der Leyen – dopo le audizioni dei sei vicepresidenti esecutivi designati, tra i quali anche l’italiano Raffaele Fitto. Come da previsioni della vigilia, la valutazione che deve confermare le nomine è slittata per l’impossibilità di trovare un accordo per la maggioranza qualificata su tutti i vicepresidenti. Allo stato attuale, non si sa quando arriverà: potrebbe essere tra un giorno, come potrebbe essere tra una settimana. In ogni caso, deve arrivare entro il 21 novembre, termine ultimo per consentire il voto nella plenaria di Strasburgo già convocata per il 28 novembre e, dunque, l’insediamento della Commissione per il 1 dicembre, su cui – dicono i rumors – von der Leyen non è disposta a cedere. Per superare lo stallo si va verso un voto a pacchetto, ovvero in blocco sui sei vicepresidenti esecutivi Ue. Ma, a differenza di quanto sbandierato nei giorni scorsi, lo scoglio non è la nomina del vicepresidente italiano. Il problema è la socialista Teresa Ribera, sulla cui conferma pesano i problemi politici interni alla Spagna: dopo il disastro dell’alluvione, i Popolari spagnoli si sono irrigiditi, tanto più che la delega prevista per la connazionale è alla Transizione ecologia. E senza i Popolari non c’è commissario che possa farcela. Il clima è positivo, invece, nei confronti di Fitto, che riscuote consensi trasversali a quella che sulla carta è la maggioranza Ursula. Circostanza che rende ancora più sconcertante l’ostilità del Pd che, come emerge in queste ore, ancora una volta è orientato a privilegiare l’interesse di partito rispetto a quello nazionale, mettendosi di traverso alla vicepresidenza esecutiva.

Meloni: “Complimenti a Fitto, inconcepibile la posizione del Pd”

Il premier Giorgia Meloni ha rivolto i propri “complimenti a Raffaele Fitto, commissario italiano designato per la prossima Commissione europea, per la competenza che ancora una volta ha dimostrato nell’audizione al Parlamento europeo. Una competenza che, nel merito, gli è valsa l’apprezzamento di moltissimi presenti di diverse famiglie politiche. Anche alcuni esponenti della sinistra italiana lo hanno riconosciuto, e li ringrazio per questo. Ma per questo trovo inconcepibile che alcuni esponenti del Pd chiedano adesso di togliere al commissario italiano designato la vicepresidenza esecutiva della Commissione europea”. “Vorrei sapere dalla segretaria del Pd – ha proseguito Meloni – se questa è la sua posizione ufficiale: sottrarre all’Italia una posizione apicale per impedirle di avere una maggiore influenza anche su settori chiave come agricoltura, pesca, turismo, trasporti e infrastrutture strategiche. Possibile che preferisca mettere il proprio partito davanti all’interesse collettivo?”.

Procaccini: “Sconcertato dalla posizione del Pd”

In audizione Fitto “è stato chiaro, sereno, preparato”, ha sottolineato il copresidente di Ecr e deputato di FdI, Nicola Procaccini, chiarendo che “se si dovesse valutare la sua audizione nel merito, otterrebbe già da subito la larga maggioranza dei consensi, al netto di coloro che hanno una posizione politica di pregiudizio nei suoi confronti e quella rimarrà”. “Purtroppo al momento i vicepresidenti designati della Commissione Ue sono tutti bloccati dai veti incrociati. Vediamo come evolverà la situazione nei prossimi giorni, ma – ha proseguito Procaccini – sono comunque sconcertato che nel Pd permanga questa posizione di voler sottrarre a Fitto e all’Italia la vicepresidenza della Commissione Ue. Smetteranno mai di privilegiare il proprio partito rispetto alla propria nazione?”.

Fidanza: “FdI voterà a favore della Commissione, per l’ovvia ragione che esprime un commissario”

Di segno completamente opposto a quello del Pd è l’atteggiamento di FdI che ha annunciato che voterà a favore della Commissione, superando le distanze politiche, proprio in virtù dell’incarico di primo piano che l’Italia si accinge a ottenere con la vicepresidenza esecutiva dell’Ue assegnata a Fitto. “Le diverse delegazioni nazionali dell’Ecr valuteranno come votare, ma il voto della delegazione di Fratelli d’Italia sarà favorevole, per l’ovvia e naturale ragione che il commissario italiano è espressione del nostro partito”, ha spiegato il capodelegazione di FdI a Bruxelles Carlo Fidanza.

Il Pd esplicito e senza vergogna: il partito vale più della nazione

A colpire nelle dichiarazioni del Pd su Fitto è soprattutto il fatto che i dem non tentino neanche di mascherare la loro ostilità al commissario per ragioni squisitamente ideologiche. “Fitto oggi ha fatto un’audizione discreta, rispetto ad altri Commissari non ha fatto scivoloni, al massimo è stato un po’ reticente, ma ciò non sorprende. Rimane però un grande problema politico: Fitto non può fare il vicepresidente esecutivo della Commissione europea”, ha scritto su X l’eurodeputato del Partito democratico (S&D), Brando Benifei, sottolineando che il problema è la sua appartenenza alla famiglia politica di Ecr. Il collega Dario Nardella ha poi chiarito che “noi ci riserviamo di dare una valutazione finale nell’ambito del gruppo S&D”. Ma il più esplicito di tutti è stato il deputato nazionale Andrea Orlando, per il quale, se il Pd dovesse scegliere di votare Fitto in quanto italiano, “ad essere compromesso sarà il profilo europeista del Pd che, in nome dell’appartenenza al Paese di provenienza del candidato, rimuove quella alle famiglie politiche europee”. E, dunque, sì, Orlando lo dice chiaramente: nel Pd il partito (anche europeo) vale più della nazione.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *