
Umbria ed Emilia Romagna: la rissa Pd-M5S agita la vigilia. Il “campo largo” è un “campo di battaglia”
Due test molto più delicati per il centrosinistra quelli del rinnovo dei consigli regionali di Umbria ed Emilia Romagna. Nell’ex campo largo – o campo monco- la vigilia è stata agitatata da polemiche furibonde, sancendo un solco profondo tra i due principali attori della coalizione. Sono volati stracci fino alla fine tra Pd e M5s. A creare malumore sono stete le parole di Paolo Gentiloni che ha lanciato due siluri, uno al partito di Conte, uno ai suoi: prima attaccando il superbonus («ha avuto un impatto più negativo che positivo»), misura-simbolo del governo Conte 2. Poi chiarendo la “querelle” Fitto, ricordando che cinque anni fa il coordinatore di Ecr, la famiglia europea dei conservatori di cui è presidente Giorgia Meloni, votò a suo favore. Una delicatezza istituzionale che il Pd, componente nazionale più forte del gruppo S&D, non sta rispettando.
Gentiloni prende in contropieda anche il Nazzareno
La sottolineatura di Gentiloni ha preso in contropiede il Nazareno, a poche ore dalla apertura delle urne. E’ un assaggio del clima che potrebbe respirarsi nel pomeriggio di lunedì. La sconfitta che potrebbe arrivare da una delle regioni in campo potrebbe riproporre la specialità della casa dem: l’apertura delle ostilità nel Pd contro la segretaria Elly Schlein, gravata da troppe sconfitte. Dal fronte grillino il M5S ha replicato dando a Gentiloni dell’incompetende e ridicolizzandolo. Con questo viatico ora si presentano agli elettori emiliano-romagnoli e umbri. Mentre il centrodestra si è presentato unito e combattivo al rush finale delle chiusure elettorali della settimana. Dunque, vigilia elettorale agitata in casa centrosinistra, che da mesi evoca la “tripletta” – Liguria-Umbria- Emilia Romagna-. Ma che con la vittoria di Bucci ha visto sovvertire gli equilibri. L’effetto-Liguria potrebbe influire. Così come le polemiche Pd-M5S. (La vignetta di Santin).
Nove candidati in Umbria
In Umbria i candidati sono 9. L’uscente Donatella Tesei per il centrodestra unito; Stefania Proietti candidata del campo largo “ristretto” Pd+Movimento 5 stelle; Martina Leonardi per Insieme per l’Umbria resistente; Marco Rizzo per Democrazia sovrana popolare e Alternativa Riformista; Moreno Pasquinelli per Fronte del dissenso; Fabrizio Pignalberi per Più Italia sovrana e Quinto polo per l’Italia; Elia Francesco Fiorini per Alternativa per l’Umbria; Giuseppe Paolone per Forza del Popolo; Giuseppe Tritto di Umani insieme liberi. Donatella Tesei, protagonista di un mandato, quello giunto al termine, ha rilanciato l’Umbria sotto tutti i punti di vista. I seggi resteranno aperti domani dalle ore 7 alle 23 e lunedi’ 18 dalle ore 7 alle 15, lo spoglio inizierà immediatamente. I leader delle opposizioni si sono fatti immortalare in uno scatto a Terni che “descrive” la distanza: Elly Schlein da una parte, in mezzo Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, dall’altra Giuseppe Conte con la candidata Stefania Proietti. La segretaria del Pd e l’avvocato di Volturara Appula si sono ignorati per quasi tutta la campagna elettorale. L’incontro unitario (si fa per dire) di chiusura di venerdì è stato annunciato solo poche ore prime, segno di una cert preoccupazione per l’esito elettorale. La sfida nella regione, spiega una fonte Pd, è tesissima.
La candidata Ugolini seguirà lo spoglio a Bologna a Palazzo Isolani
In Emilia Romagna sono quattro sono i candidati per la presidenza: Michele de Pascale, sostenuto da un centrosinistra ampio che comprende anche il Movimento 5 Stelle e i renziani “nascosti”, inseriti nel listino dei ‘civici’; Elena Ugolini, candidata civica sostenuta da tutto il centrodestra; Luca Teodori per la lista no-vax Lealta’, Coerenza e Verità e infine Federico Serra, in corso con una lista che rappresenta Potere al Popolo, Rifondazione Comunista e Partito comunista. Gli elettori emiliano romagnoli chiamati al voto sono 3,6 milioni e si tratta questa della dodicesima elezione regionale dal 1970 a oggi. La grande incognita sarà l’affluenza: nel 2020 fu del 67,67% mentre nel 2014 fu solo del 37,71%. I candidati per uno dei 50 scranni all’Assemblea legislativa regionale sono 547. Saraà possibile il voto disgiunto e come di consueto si potrà esprimere la doppia preferenza solo se di sesso diverso. La candidata Ugolini seguirà lo spoglio a Bologna a Palazzo Isolani, via Santo Stefano 16, dove commenterà i risultati. De Pascale sarà invece a CostArena, in via Azzo Gardino 48 a Bologna. Cresce l’allarme astensionismo tra i candidati ed è il centrosinistra a temerlo di più. Sul voto si agita lo spettro del 2014 quando alle urne per le Regionali vinte da Stefano Bonaccini si presentò solo il 37,7 per cento del corpo elettorale.