Usa, Tom Homan, “lo zar dei confini”, avverte i migranti irregolari: “Fate prima a preparare i bagagli”
“Ho un messaggio per i milioni di stranieri illegali che Joe Biden ha rilasciato nel nostro Paese in violazione della legge federale: fate meglio a preparare i bagagli”. Tom Homan, ex capo dell’Ice durante il governo Trump, pronunciò queste parole durante la conferenza di Milwaukee. I termini dell’ufficiale per l’immigrazione potrebbero rimbombare nella mente di tutti coloro che in passato decisero di entrare illegalmente negli Stati uniti. Il funzionario americano ha ricevuto una nuova nomina di “zar dei confini” da Donald Trump durante la prossima amministrazione americana, con il compito chiaro di “essere responsabile di tutte le deportazioni nei loro Paesi di origine degli stranieri illegali”, stando a un post pubblicato su Truth social. I migranti ispanici temono moltissimo l’Ice, nel corso del tempo le hanno perfino conferito il nome alternativo di ‘migra’ e che rende l’idea delle loro paure in merito.
Tom Homan e le nuove politiche migratorie degli Usa
In una recente intervista alla Cbs, Homan ha precisato che “le famiglie potranno essere deportate insieme” a chi gli chiedeva se le divisioni dei familiari sarebbero tornate in voga. Il direttore ha da sempre sostenuto una linea ben precisa sulle migrazioni, in passato disse che i figli dei migranti dovessero comparire insieme in tribunale. Il nuovo responsabile per il controllo delle frontiere non è di certo uno che si fa intimidire dalle opposizione, tanto che in passato precisò – a proposito dei figli e dei genitori clandestini- di voler mettere “come minimo i genitori sotto processo, questo è crudele? Non credo”. Homan non ha però interessi sciovinisti: lo dimostra il fatto che Barack Obama, durante la sua presidenza, abbia deciso di conferirgli il ruolo di direttore esecutivo associato dell’Ice nel 2013 .
Il provvedimento contro le ‘Sanctuary city’
Tom Homan ha rappresentato il volto della campagna di espulsione dei migranti irregolari durante la prima reggenza del tycoon alla Casa bianca, schierandosi contro le “Sanctuary city”, ovvero tutti quei centri abitati a guida democratica che si rifiutavano di collaborare per localizzare e allontanare i migranti clandestini. A tal proposito, il Trump team starebbe già adottando delle contromisure nei confronti delle metropoli a guida progressista che potrebbero contestare il nuovo programma federale, prendendo in considerazione anche un blocco dei fondi ai distretti della polizia. Il presidente repubblicano eletto, dopo aver parlato della più grande espulsioni di migranti durante la sua compagna elettorale, avrebbe la possibilità di iniziare i rimpatri già dal primo giorno d’insediamento.
Il nuovo piano contro la clandestinità
Trump ha anche assicurato di voler firmare una disposizione per vietare la cittadinanza ai figli dei clandestini, nati all’interno del territorio americano: a quanto pare The Donald sarebbe l’incubo di una sinistra come quella italiana che da anni insiste sullo ‘ius soli’. Questa nuova trovata rischierebbe di provocare numerosi ricorsi legali all’interno del paese, ma Trump e il suo entourage non sembrano quel genere di persone disposte a mollare la presa pur di ottenere i risultati prestabiliti.