Venditti stona ancora: “Gli insulti alla disabile di Barletta? Colpa di un fascista”. Poi ‘boccia’ Pasolini

20 Nov 2024 14:00 - di Luisa Perri
Venditti

Pare Corrado Guzzanti in una delle sue esilaranti imitazioni, perché Antonello Venditti ad Andrea Scanzi dice cose talmente surreali da lasciar sospettare che al giornalista del Fatto quotidiano sia stato fatto un atroce scherzo.

Basta prendere alcune delle frasi del cantautore romano riportato dal quotidiano per avere una dimensione delle dichiarazioni. Ricordate la gaffe dell’estate? Antonello Venditti era finito nella bufera per avere insultato una fan disabile che l’ha involontariamente interrotto, durante un suo concerto a Barletta. Il cantautore romano stava raccontando un aneddoto della sua vita quando ha sentito alcune parole incomprensibili pronunciate da una persona tra il pubblico e ha reagito scimmiottando il suo modo di esprimersi e invitandola a salire sul palco se avesse avuto il coraggio. La giovane era una disabile: la figuraccia oggi viene spiegata come una sorta di “complotto fascista”.

Venditti: gli insulti alla disabile di Barletta? Tutta colpa di un fascista

In questi giorni, in occasione di un tour promozionale della sua autobiografia, l’autore di Roma Capoccia, è infatti tornato sulla vicenda dando una versione addirittura ideologica.  “C’era un fascista che provocava dall’inizio. Sento qualcuno che parla, al buio, e credo sia ancora lui. Invece era Cinzia, una ragazza autistica. Un collaboratore mi dice sul palco che “è una ragazza speciale”. Io non capisco che con “speciale” intenda “autistica”, e insisto”. Così Venditti ricostruisce l’accaduto ad Andrea Scanzi del Fatto quotidiano, asserendo che poi ha ricucito tutto con la famiglia e la giovane disabile di Barletta, con cui sostiene di essere rimasto in contatto e di avere querelato il fascista, che evidentemente ha identificato, del quale sarebbe interessante conoscere l’identità. “Il video di scuse l’ho fatto dall’aeroporto, sconvolto. Il fascista l’ho querelato, ma ci sono stato male per giorni. E se ci penso ci sto male ancora: io non sono così, non sono quella roba lì. Una persona meno strutturata di me, dopo un attacco simile, si sarebbe suicidata“, dice Venditti, che a marzo ha compiuto 75 anni.

Pasolini su Valle Giulia non ha capito niente: la Celere non era proletaria

Ma le frasi in libertà del cantautore romano non finiscono qui. Nell’intervista al Fatto quotidiano, sollecitato da Andrea Scanzi ne ha anche per Pier Paolo Pasolini. “Un grande intellettuale, ma su Valle Giulia osservava la vicenda da troppo lontano, pretendendo pure di conoscerla. Cosa c***o aveva di “proletario” la Celere che ci manganellava? Glielo dicevo e si litigava. Non so poi quanto la sua morte, tragica e tremenda, abbia misteri: Pasolini era un immenso intellettuale che frequentava ambienti degradati col macchinone, convinto di poter avere tutto coi soldi e con la fama, e purtroppo un brutto giorno la situazione è sfuggita di mano”.

 

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