Violenze e torture nel carcere di Trapani: indagati 46 agenti penitenziari, 11 arrestati (video)
Violenze, abusi e torture nel carcere di Trapani. Sono 25 i poliziotti penitenziari accusati a vario titolo di tortura, abuso d’autorità ai danni di detenuti del carcere trapanese “Pietro Cerulli”: per 11 sono scattati gli arresti domiciliari; per altri 14, sospensioni dal servizio. Effettuate numerose perquisizioni. Sono in totale 46 gli indagati. Contestato anche il falso ideologico.
A eseguire il provvedimento del gip di Trapani, su richiesta della procura, il Nucleo investigativo regionale della polizia penitenziaria di Palermo, con i reparti territoriali. L’attivita’ investigativa e’ partita a seguito delle denunce di alcuni reclusi, nel 2021, in merito a maltrattamenti. Violenze che sarebbero avvenute in luoghi senza telecamere; ma dopo le denunce sono state state installate e avrebbero immortalato le violenze degli agenti penitenziari.
Il procuratore di Trapani: in quel carcere un inferno dantesco
Le indagini hanno preso il via nel settembre 2021 dalle denunce di alcuni detenuti nel carcere di Trapani che hanno raccontato di violenze e abusi avvenuti in luoghi privi di telecamere e successivamente provati grazie all’installazione di dispositivi di videosorveglianza. Un “modus operandi diffuso – evidenziano gli investigatori – consistente in violenze fisiche ed atti vessatori nei confronti di alcuni soggetti detenuti, condotte peraltro reiterate nel corso del tempo e messe in atto in maniera deliberata da un gruppo di agenti penitenziari”.
“A volte i detenuti venivano fatti spogliare, investiti da lanci d’acqua mista a urina e praticata violenza quasi di gruppo, gratuita e inconcepibile. Nel reparto dove avvenivano le violenze “fino a quel momento non vi erano telecamere – ha spiegato il procuratore Gabriele Paci –. In questa sorta di girone dantesco sembra leggere parti dei Miserabili di Victor Hugo”. L’indagine si sviluppa dal 2021 dal 2023 sulla base delle dichiarazioni dei detenuti, approfondite e verificate. Il nucleo investigativo di Palermo ha seguito le indagini e installato le telecamere dalle quali emergono le violenze. Il procuratore ha parlato dello stato di degrado e dello stress generale che si viveva nel carcere anche per gli agenti di polizia penitenziaria, “ma questo non legittima