Al via il progetto “Accompagna una famiglia”: così la formazione diventa concreta solidarietà

6 Dic 2024 15:03 - di Redazione

Un percorso di inclusione sociale, che passa attraverso la consapevolezza sui corretti stili di vita. È “Accompagna una famiglia”, il progetto solidale ed educativo ideato e promosso da Caritas Italiana e Fondazione Conad Ets e realizzato con il sostegno di Fondazione Snam Ets e diversi altri partner. Il progetto si rivolge alle famiglie in condizione di fragilità e ha una prospettiva strategica: renderle autonome nella possibilità di compiere scelte informate in situazioni chiave per quel futuro che si costruisce con la quotidianità. Per questo “Accompagna una famiglia” punta sulla formazione negli ambiti dell’educazione alimentare, energetica, finanziaria e per l’ingresso nel mondo del lavoro. Il progetto è stato presentato questa mattina nella sede della Conferenza episcopale italiana a Roma dal direttore della Caritas Italiana, Don Marco Pagniello, dal segretario generale e direttrice della Fondazione Conad Ets, Maria Cristina Alfieri, dalla direttrice generale della Fondazione Snam Ets, Marta Luca, e dal direttore della Caritas diocesana di Novara, Don Giorgio Borroni, moderati dal giornalista di Avvenire, Luca Liverani.

Marta Luca (Fondazione Snam): “Grazie alle connessioni, efficace contrasto alla povertà”

Marta Luca (Foto Calvarese/SIR)

“In questo progetto – ha commentato ad esempio la direttrice generale di Fondazione Snam, Marta Luca – abbiamo visto sin da subito l’opportunità di sviluppare  un modello di innovazione sociale che fornisca un aiuto concreto alle sfide che le persone fragili affrontano nella quotidianità. Come Fondazione Snam abbiamo  messo a disposizione le nostre competenze distintive nel contrasto alla povertà energetica ed alimentare, oltre che la nostra capacità di fare rete abilitando efficaci  network della solidarietà. Siamo infatti convinti – ha proseguito Marta Luca – che solo grazie alle connessioni si riescano ad abilitare modelli veramente innovativi  che affrontino il tema di contrasto alla povertà in modo efficace, con un approccio olistico e replicabile. Accompagna una famiglia risponde esattamente a questa  visione”.

“Accompagna una famiglia”: formazione è solidarietà

Per realizzare il progetto, i tre partner hanno coinvolto e aggregato diversi enti del terzo settore, ciascuno specializzato in uno degli ambiti di formazione che caratterizzano il percorso. “Accompagna una famiglia” si sviluppa nell’arco di 12 mesi e oltre alle famiglie coinvolge i volontari e gli operatori delle Caritas diocesane di dieci territori. Saranno loro i primi destinatari del percorso di formazione, in modo che possano diventare veicolo e moltiplicatore delle informazioni e delle competenze che poi potranno trasmettere a tutti i beneficiari dei servizi Caritas. Parallelamente, saranno avviati anche i percorsi formativi per una platea di 100 famiglie in situazioni di fragilità, “con l’obiettivo – spiega una nota dei promotori di “Accompagna una famiglia” – di sostenere il percorso di autonomia e assistenza già avviato con la Caritas di riferimento nel loro territorio”.

Le famiglie coinvolte, beneficiarie del supporto dei tre partner progettuali, abbracciano l’intero territorio italiano: Novara, Bergamo, Modena, Forlì, Parma, Venezia, Vicenza, Pescara, Cosenza, Trivento e Salerno.

“Il bene comune si costruisce solo attraverso il contributo di tutti”

“In questo progetto, la sinergia tra diversi attori sociali fiorisce nella consapevolezza che il bene comune si costruisce solo attraverso il contributo di tutti. Il coinvolgimento attivo di cittadini, imprese e istituzioni è fondamentale”, ha sottolineato Don Pagniello. “Si tratta – ha proseguito il direttore della Caritas Italiana – di una possibilità che scegliamo di cogliere per dare corpo alla speranza: un dono che ci permette di sognare non solo per noi stessi, ma per un mondo intero che attende di essere rigenerato dall’amore, che guida il nostro cammino, ci spinge ad ascoltare, incontrare e camminare insieme per costruire nuove opportunità per tutti”.

Un progetto, tre sfide: inclusione sociale, ripartenza, educazione

“Il progetto nasce dalla volontà di affrontare tre sfide fondamentali nell’accompagnamento e nel sostegno a famiglie in situazione di disagio: l’inclusione sociale, la ripartenza e l’educazione”, ha aggiunto Don Giorgio Borroni. “Questo si può fare solo attraverso la creazione di reti solide e di progetti strutturati, come in questo caso. Sperimentare nuove strategie – ha sottolineato ancora il direttore della Caritas diocesana di Novara – è fondamentale per ridare dignità a tante persone che rischiano di scivolare in situazione di povertà e di esclusione sociale”.

Obiettivo: autonomia e consapevolezza

Fondazione Conad Ets svolge un ruolo di coordinamento tra i partner progettuali e le diocesi distribuite in tutta Italia e dona a ogni famiglia coinvolta nel progetto tessere prepagate per fare la spesa, come supporto al percorso di educazione alimentare. “Come Fondazione Conad Ets siamo orgogliosi di aver curato la regia di un progetto che aggrega così tanti partner per sensibilizzare le nostre comunità a uno stile di vita più sostenibile, attraverso percorsi molto concreti di educazione alimentare, energetica, finanziaria e di orientamento al lavoro. Un gioco di squadra che si rivolge anche a un target di famiglie fragili con la logica di accompagnarle a un maggior livello di autonomia e consapevolezza”, ha spiegato il segretario generale e direttrice della Fondazione Maria Cristina Alfieri.

La costruzione di modelli innovativi per il contrasto alla povertà

Nell’ambito del progetto, Fondazione Snam Ets ha favorito la costruzione delle partnership grazie alle quali realizzare le iniziative e, con il supporto di Fondazione Azione contro la Fame Italia Onlus e Agenzia Territoriale per l’Energia e la Sostenibilità di Parma (Ates), coordina i percorsi formativi di contrasto alla povertà energetica e di educazione alimentare.

Incontri, webinar, laboratori con esperti e professionisti

Il percorso formativo si sviluppa su un articolato programma di incontri in presenza, webinar, laboratori ed eventi conviviali, organizzati in base alle proprie competenze dai promotori e dai partner del progetto, tra i quali, oltre a quelli già citati, figurano anche Airc, FEduF e Fondazione Human Age Institute Ets. Ciascuno si avvarrà poi a sua volta di professionisti ed esperti delle varie materie: nutrizionisti, personale sanitario, consulenti finanziari, esperti di razionalizzazione dei consumi energetici (che definiranno tra l’altro un vero e proprio “kit antispreco” da fornire alle famiglie), tutor per l’accompagnamento all’inserimento nel mondo del lavoro. Con l’ambizioso, ma raggiungibile traguardo di fare di questo progetto pilota la base per un modello replicabile a livello nazionale, che possa offrire un numero sempre crescente di storie di riscatto e solidarietà.

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