Anno orribile per i missionari cattolici: uccisi 8 sacerdoti e 5 laici, c’è anche un curatore di Radio Maria
Nel 2024, stando ai dati verificati dall’Agenzia Fides, nel mondo sono stati uccisi 13 ‘missionari’ cattolici, di cui 8 sacerdoti e 5 laici. Anche quest’anno in Africa e in America si registra il numero più alto di operatori pastorali uccisi: cinque in entrambi i Continenti. Negli ultimi anni sono l’Africa e l’America ad alternarsi al primo posto di questa tragica classifica. È quanto emerge dal rapporto annuale dell’Agenzia Fides sui missionari e gli operatori pastorali uccisi nel mondo negli ultimi 365 giorni.
Nel 2024 due sacerdoti sono morti a seguito di assalti violenti in due Paesi europei. Dal 2000 al 2024 il totale dei missionari e operatori pastorali uccisi è di 608. In tutto in Africa nel 2024 sono stati uccisi 6 missionari, e 2 di loro erano in Burkina Faso: il volontario François Kabore è stato ucciso il 25 febbraio 2024 a Essakane durante l’assalto di un gruppo jihadista mentre guidava un momento di preghiera con la comunità del luogo.
L’altro operatore pastorale assassinato in Burkina Faso è il catechista Edouard Zoetyenga Yougbare, rapito e ucciso nei dintorni di Saatenga, nella Diocesi di Fada N’Gourma, nell’Est del Burkina Faso. È morto tra il 18 e il 19 aprile. Era alla ricerca del suo asino quando un gruppo armato lo ha catturato assieme a un altro catechista, Jean Marie Yougbare, che è stato subito rilasciato. In Camerun, la sera del 7 ottobre a Yaoundé, è stato ucciso padre Christophe Komla Badjougou, sacerdote Fidei Donum togolese.
Ucciso il coordinatore di Radio Maria/Goma
Il sacerdote è stato ucciso a colpi di arma da fuoco davanti al cancello dei Missionari del Cuore Immacolato di Maria a Mvolyé, un quartiere della Capitale. Il 27 settembre, a Goma, città capoluogo del Nord Kivu, provincia dell’est della Repubblica Democratica del Congo scossa dall’avanzata del gruppo armato M23, è morto Edmond Bahati Monja, coordinatore di Radio Maria/Goma. È stato ucciso a colpi di arma da fuoco da uomini armati vicino alla sua casa nel distretto di Ndosho, alla periferia di Goma.
In Europa, nel 2024, si sono registrate le morti per omicidio di 2 sacerdoti. Si tratta di un padre francescano spagnolo e di un sacerdote polacco. A perdere la vita per morte violenta in Spagna è stato Juan Antonio Llorente, frate francescano dell’Immacolata ucciso nel monastero dove viveva a Gilet.
Il 9 novembre un uomo, armato di bastone e bottiglia di vetro, è entrato nel convento al grido di ”Io sono Gesù Cristo” e ha iniziato a colpire tutti i frati che trovava lungo il suo cammino. Diversi i francescani feriti, trasportati tutti all’ospedale di Valencia. Qui, dopo due giorni, padre Juan, di 76 anni, è deceduto a causa dei forti colpi ricevuti alla testa. Sempre a novembre, in Polonia, è stato ucciso padre Lech Lachowicz. Il sacerdote, 72 anni, è stato aggredito nella tarda sera di domenica 3 novembre da un uomo che, secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, avrebbe fatto irruzione nella canonica armato d’ascia per rapinare padre Lech. Il sacerdote è deceduto in ospedale dopo quasi sette giorni di agonia, nella giornata di sabato 9 novembre.
In Sud Africa si contano 2 sacerdoti uccisi, entrambi a colpi di arma da fuoco e a distanza di poco più di un mese. Il primo omicidio è avvenuto il 13 marzo. Vittima un sacerdote di origine zambiana. Padre William Banda, della Società di San Patrizio per le missioni estere (Padri Kiltegan) colpito a morte in chiesa mentre si preparava a celebrare Messa nella cattedrale di Tzaneen. L’altro sacerdote cattolico ucciso in Sud Africa è padre Paul Tatu, religioso stimmatino (Congregazione delle Sacre Stimmate di Nostro Signore Gesù Cristo), della Provincia Most Holy Redeemer, assassinato a Pretoria il 27 aprile. Padre Paul è stato ucciso in macchina dove gli hanno sparato un colpo alla nuca.
Nel Continente americano si contano in tutto 5 operatori pastorali cattolici assassinati nel 2024. In Colombia all’inizio dell’estate è stato ucciso don Ramón Arturo Montejo Peinado, il parroco di San José di Buenavista, brutalmente assassinato il 4 giugno in una rapina.
In Ecuador un sacerdote diocesano di 53 anni è stato trovato morto dopo quattro giorni dalla sua sparizione. Padre Fabián Enrique Arcos Sevilla era scomparso il 30 ottobre; il suo corpo è stato rinvenuto nella serata del 3 novembre nella provincia di Cotopaxi, vicino a una discarica.
Il 14 settembre Juan Antonio López, 46 anni, sposato e padre di due figlie, coordinatore della pastorale sociale della Diocesi di Truijllo e membro fondatore della pastorale di ecologia integrale in Honduras, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco mentre si trovava nella sua auto dopo aver preso parte alla celebrazione eucaristica nella colonia Fabio Ochoa del comune di Tocoa, città in cui era anche consigliere comunale, a circa 300 chilometri da Tegucigalpa, la capitale dell’Honduras.
Nel 2024 anche in Messico la Chiesa ha affidato alla misericordia divina l’anima di un suo sacerdote ucciso. Si tratta di un prete indigeno, parroco del quartiere Cuxtitali di San Cristobal de las Casas, padre Marcelo Pérez Pérez, ucciso mentre rientrava dalla parrocchia di Nuestra Señora de Guadalupe, sempre a San Cristobal de las Casas, dopo aver celebrato la messa.