Apostolico lascia la magistratura, toghe rosse a lutto. Fu la prima a disapplicare il decreto Cutro
La giudice di Catania Iolanda Apostolico si è dimessa dalla magistratura a far data dal prossimo 15 dicembre. Il plenum del Csm ha accolto le dimissioni. Apostolico era stata al centro di polemiche politiche dopo che era apparso un video in cui la si vedeva partecipare a una manifestazione a Catania nel 2018 contro i decreti sicurezza sui migranti. Il filmato uscì fuori nell’ottobre 2023, pochi giorni dopo il 30 settembre 2023, quando la giudice non aveva convalidato il trattenimento di alcuni migranti richiedenti asilo, ritenendo illegittime le norme del ‘decreto Cutro‘ varato dal governo Meloni.
Iolanda Apostolico e la sentenza contro il decreto Cutro
“Meglio tardi che mai, ora potrà comportarsi come una esponente di Rifondazione comunista senza creare imbarazzi”. Così una nota della Lega. La richiesta di cessazione del servizio, è stata trattata tra le proposte di “particolare urgenza” della Quarta commissione. Le dimissioni- si legge nella delibera del Csm – avranno “efficacia dalla data indicata dal magistrato (15 dicembre 2024)”. A tutela della giudice Apostolico il Csm aveva aperto una pratica. Si era fatta sentire anche la voce della giunta dell’Anm di Catania che aveva sottolineato come gli “attacchi, peraltro ripetuti a mo’ di stillicidio”, nei confronti della giudice, “nulla hanno a che vedere con la professionalità del magistrato e con le specifiche decisioni adottate nell’esercizio della funzione giurisdizionale, ma appaiono unicamente mirati a screditarne la figura”.
Il video alla manifestazione per i migranti e contro il governo
Le toghe di Catania pertanto avevano chiesto a “tutti coloro che stanno promuovendo questa indegna campagna denigratoria” di “desistere immediatamente da tali inaccettabili e illegittimi comportamenti”. Dopo le decisioni della giudice di disapplicare il ‘decreto Cutro’, furono diffusi dei video, anche sui canali social della Lega, nei quale si mostrava la Apostolico alla manifestazione per i migranti. “Chi mi ha dato il video? L’unica mia preoccupazione – era intervenuto il ministro Matteo Salvini – è quello che si vede in quel video. Ognuno nella sua vita privata fa quello che vuole però aver visto un giudice essere in piazza in mezzo a gente che dava degli ,assassini e animali ai poliziotti non mi lascia tranquillo. Chi ha girato il video non mi interessa, mi stupisce che questo giudice continui a fare il suo lavoro sullo stesso dossier liberando immigrati che i questori vogliono trattenere. Dio non voglia che uno di questi clandestini compia un atto di violenza”.
Toghe rosse a lutto, la nota di Magistratura democratica
“Queste dimissioni turbano l’intera magistratura”. Così, in seguito alle dimissioni, accettate in tarda serata dal plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, della giudice del tribunale di Catania Iolanda Apostolico, il segretario di Magistratura democratica Stefano Musolino, che aggiunge: “Il nostro ruolo comporta un’esposizione al giudizio pubblico. Tuttavia, quando questo non si confronta con gli argomenti esposti nei nostri provvedimenti, ma viene maldestramente orientato sulle nostre persone, è la nostra vita privata ad essere esposta ad attacchi che generano effetti intimidatori. La mancata presa di posizione del Csm sugli attacchi a Iolanda Apostolico, aggrava questo senso di isolamento che da individuale, tende pericolosamente a diventare collettivo. Un magistrato più debole, più esposto alle critiche anche per ordinarie scelte di vita piuttosto che per la qualità dei suoi argomenti giuridici, rischia di essere un magistrato meno autonomo ed indipendente che non si domanderà solo quale soluzione giuridica sia la più adatta al caso che deve valutare, ma quale sia quella che lo mette meno a rischio di vedere la sua vita privata investigata ed esposta al publico giudizio. Un magistrato – conclude il segretario della corrente progressista della magistratura Stefano Musolino – non più soggetto solo alla legge, ma esposto alla forza d’intimidazione del più forte. Un magistrato lontano dal bisogno di giustizia che i cittadini attendono dalle nostre decisioni”.