Atreju, intervista fiume a La Russa. Dalla Fiamma nel simbolo alle multe ai no vax

13 Dic 2024 14:45 - di Stefania Campitelli

Il villaggio di Atreju al Circo Massimo ospita un’intervista fiume a Ignazio La Russa, è uno degli appuntamenti clou della kermesse di Fratelli d’Italia che si concluderà domenica con l’intervento di Giorgia Meloni. “Interrogato” da Peter Gomez, direttore de Il Fatto quotidiano, nel ‘salone’ della Sala Marco Polo, il presidente del Senato spazia su tutti gli argomenti. Dalla stretta attualità, a partire dal referendum confermativo alla riforma della giustizia, dalla guerra russo-ucraina a Pier Silvio Berlusconi con inevitabili passaggi sullo stato di salute della destra. Prima però la seconda carica dello Stato si aggira tra gli stand del villaggio tra selfie con babbo Natale e l’immancabile sosta a Radio Atreju.

La Russa ad Atreju: andrò a votare al referendum

Sull’autonomia differenziata, approvata dal Parlamento e strapazzata dalla sinistra con il racconto della legge ‘spacca Italia”,  La Russa non teme il via libero della Cassazione al referendum abrogativo (ma l’ultima parola spetterà alla Consulta). “Che decidano gli italiani”, aveva già detto ieri. Oggi davanti alla platea di Atreju fa notare che “la volontà si può esprimere anche non andando a votare, con il rischio che non funzioni. È una tecnica che non mi scandalizza, io preferisco esprimermi e personalmente andrò a votare”. Sul pianeta giustizia sottolinea che “più che la separazione delle carriere la cosa più importante è la separazione del Csm e il sistema di elezione. Non è nel dna della destra subordinare la magistratura al potere esecutivo. Poi dice chiaramente di non credere alla bontà della riforma sul divieto di pubblicazione degli atti giudiziari, “ma può essere un segnale, perché i processi mediatici fanno più male dei processi veri”. “Credo all’innocenza di Daniela Santanchè”, dice ancora, “quando hai un amico in un momento difficile guai a dimenticarlo”.

Qualunque ipotesi di pace non può essere contro l’Ucraina

Gomez lo incalza con le domande più varie. Riapertura della case chiuse? La risposta della seconda carica dello Stato è lapidaria ma efficace: “Centrali nucleari al confine con la Francia, bordelli al confine con la Svizzera, i fregati sono sempre gli italiani”. Poi la guerra e la postura del governo sull’Ucraina, di fronte a un’opinione pubblica stanca, che accuserebbe l’Europa di non aver fatto abbastanza per la pace. “Qualunque ipotesi di pace non può essere contro l’Ucraina”. Che dire del caso Renzi e i suoi “affari” all’estero? A La Russa non piace il divieto per legge. “Se vogliamo discutere eticamente se un parlamentare possa svolgere un’attività remunerata con soggetti esteri ne possiamo discutere. Se fosse una risposta agli atteggiamenti folcloristici di Renzi, che non mi piacciono, sarei assolutamente contrario”.

Era sbagliato punire all’epoca i no vax

E ancora la domanda sulla decisione del governo di cancellare le multe per i no vax. “Io sono vaccinato due volte e non avevo dubbi. Ho scelto il minore dei mali, certamente nel caso dei minori era controproducente. È un fatto storico. Oggi – chiarisce il presidente del Senato – diciamo che fosse sbagliato punire chi allora riteneva liberamente di esercitare il diritto di non vaccinarsi”. Ma non risultano ‘fessi’ coloro che invece le multe le hanno pagate? stuzzica Gomez. “Ma questo discorso vale per tutte le sanatorie…”, sorride allargando le braccia La Russa.  Inevitabile la domanda, un po’ abusata, sulla Fiamma nel simbolo di Fratelli d’Italia. “La Fiamma l’abbiamo rivisitata togliendo ogni riferimento al passato, ma esprime “le radici” di chi, all’indomani della guerra, diceva non restaurare. Ma non potevano rinnegare la loro storia, partivano con un pensiero di pacificazione. Le nostre radici sono quelle come quelle del Pd sono nel Pci”.

Pier Silvio Berlusconi è un imprenditore, non credo scenderà in politica

Restando nel campo del centrodestra il discorso  scivola sulla possibile scesa in campo di Pier Silvio Berlusconi. “È un imprenditore. Fin quando la sua attività prevale su fare qualcosa di diverso non scenderà in politica. Credo alle sue parole”. Poi un simpatico siparietto sugli amici di Fratelli d’Italia, un nome per tutti Elon Musk. “Resta amico mio”, dice Russa si rivolgendosi all’intervistatore. “Non abbiamo la pretesa di giudicare il singolo, abbiamo un modello, questo sì. Non si posso avere solo amici che la pensano come te…”. “Forse Fontana aspira a fare il Presidente della Repubblica, io no”, risponde ironico a Gomez che gli chiede perché venga accusato di “incontinenza verbale” rispetto al presidente della Camera.

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