Green, la faccia tosta del commissario Ue macroniano: “Destra ideologica”. Ecr e Ppe lo riportano alla realtà

9 Dic 2024 19:15 - di Eleonora Guerra
auto green ue

Incurante della crisi dell’auto, aggravata dalle loro follie green, la sinistra Ue insiste sull’elettrico e sulla necessità di andare avanti come se nulla fosse. Dopo la vicepresidente esecutiva socialista, la spagnola Teresa Ribera, che ha sostenuto che la revisione del termine del 2035 per lo stop a benzina e diesel non è in discussione, ora è il vicepresidente francese macroniano Stéphane Séjourné a rilanciare. Con una accusa incredibile, che ribalta la realtà: “Ci possono essere preoccupazioni legittime, ma alcuni, in particolare all’estrema destra, fanno di questo argomento una lotta ideologica che non ha nulla a che fare con la razionalità economica. L’industria dell’automobile elettrica, in termini di posti di lavoro o di vendite all’estero, sarà l’orgoglio europeo tra pochi anni”, ha sostenuto nel corso di un’intervista al quotidiano francese Les Echos.

L’incredibile accusa del commissario Ue macroniano: “Destra ideologica sulle auto elettriche”

“Leggiamo con stupore che il vicepresidente della Commissione Europea Stéphane Séjourné riduce a ‘lotta ideologica irrazionale della destra’ la profonda discussione che sta investendo tutta Europa sul futuro dell’industria automobilistica”, hanno commentato con una nota il copresidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo Nicola Procaccini e il capodelegazione di Fratelli d’Italia a Bruxelles Carlo Fidanza. “Se c’è qualcosa di illogico e di irrazionale sono le scelte adottate negli scorsi anni, che hanno imposto al settore automotive una transizione green a tappe forzate e incentrata soltanto sull’elettrico”, hanno aggiunto, ricordando che “oggi quella scelta sta mostrando i suoi drammatici risultati ed è per questo che non c’è tempo da perdere per intervenire, sospendendo le multe ai produttori, che stanno già causando chiusure anticipate di impianti produttivi, anticipando la clausola di revisione dei regolamenti Co2 ai primi mesi del 2025 e riaprendo la porta a una vera neutralità tecnologica che ricomprenda – oltre all’elettrico – tutti i carburanti utili alla riduzione delle emissioni inquinanti”.

Ecr: “Illogiche e irrazionali le scelte adottate negli anni scorsi”

“Questo cambio di rotta – hanno proseguito Procaccini e Fidanza – è urgente e non si può certo attendere la fine del 2025 per cominciare a fare le valutazioni del caso. Ci auguriamo che questa posizione trovi sufficiente consenso nel Parlamento Europeo e in Consiglio, intorno al ‘non paper’ promosso da Italia e Repubblica Ceca, e che di conseguenza la Commissione possa adeguare la propria agenda a una mutata volontà politica dei co-legislatori.“

“Senza nulla togliere alle arti divinatorie del vicepresidente della Commissione europea, Séjourné, che oggi parla di un futuro in cui l’auto elettrica sarà l’orgoglio europeo, preferirei attenermi alla realtà, per adesso, ossia al fatto che la Cina sta conquistando il mercato e fabbriche come quella di Audi a Bruxelles stanno chiudendo”, ha commentato poi l’eurodeputato di FdI e membro della Commissione per il commercio internazionale del Parlamento europeo, Francesco Torselli. “La transizione forzata all’elettrico sta distruggendo l’industria europea. Non è ideologia chiedere una revisione immediata delle regole e neutralità tecnologica per tutelare imprese e lavoro. Se il futuro sarà quello previsto da Séjourné, lo festeggeremo. Per ora – ha concluso Torselli – difendiamo il presente”.

Tosi ricorda la posizione del Ppe: “Necessario rivedere le regole, serve la neutralità tecnologica”

La posizione oltranzista della sinistra si scontra al Parlamento europeo con una posizione pragmatica che non appartiene solo alla destra, ma anche ai centristi del Ppe che sta lavorando insieme alla destra affinché questo nuovo approccio si affermi a Bruxelles. A dirsi certo che accadrà è stato l’eurodeputato di Forza Italia, Flavio Tosi. “All’inizio del prossimo anno ci sarà un deciso cambio di direzione: le regole finora stabilite saranno riviste per garantire la sostenibilità ambientale, ma anche per dare tempo e supporto all’industria per affrontare il cambiamento”, ha detto l’esponente del Ppe, per il quale “verrà cancellato il divieto tout court precedentemente stabilito per il 2035 per i motori endotermici, prevedendo invece un approccio più graduale che preveda l’inclusione di un mix di tecnologie, compresi ovviamente i biocarburanti, ma soprattutto si imporrà il concetto di neutralità tecnologica: non sarà più la Ue a dettare quale tecnologia adottare, ma saranno i singoli apparati produttivi a scegliere come raggiungere i futuri limiti massimi per le emissioni, rivisti a loro volta”. “Se non vogliamo un’ondata di licenziamenti, recessioni e tensioni, bisogna agire ora e così faremo”, ha concluso Tosi.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *