Con Romeo in Lombardia la Lega riparte dal Nord. Salvini: “Ma la scelta nazionale non si discute”

16 Dic 2024 14:36 - di Sara De Vico

Eletto per acclamazione al congresso regionale, Massimiliano Romeo, capogruppo dei senatori, è il nuovo segretario della Lega Lombarda. Dopo i ritiri di Cristian Invernizzi e Luca Toccalini era rimasto l’unico in corsa. Con Romeo si apre un nuovo corso all’insegna del recupero della Lega delle origini con attenzione particolare al territorio e alla militanza. Una svolta identitaria che riparte dal Nord, nel rispetto delle tante sensibilità, forse troppe, che nell’ultimo anno e mezzo hanno diviso il Caroccio.

Romeo è il nuovo segretario della Lega Lombarda

Il giorno dopo nessuno dei big nega le difficoltà ma tutti augurano “buon lavoro” al capogruppo dei senatori leghisti. “Se siamo arrivati fin qui è perché ce lo siamo meritato con un anno e mezzo di lavoro sul territorio” ha detto Romeo subito dopo l’elezione per acclamazione. Il suo non è stato un intervento tenero nei confronti della linea del partito. Rivolgendosi direttamente a Matteo Salvini, ha detto. “Sai che sono sempre stato leale con te, ma se non parliamo più del nord, al nord i voti non li prendiamo. Se vogliamo prendere un po’ della Lega delle origini, prima viene il simbolo e poi la cadrega. Sia chiaro. Così come la militanza non può essere considerata manovalanza e poi un comitato ristretto prende le decisioni per tutti” ha aggiunto. “A me questa storia della Lega di Zaia, di Giorgetti e di Vannacci non convince. Ci vuole la Lega di comunità, nessuno di noi senza il simbolo avrebbe potuto fare quello che ha fatto”.

Romeo: se non parliamo più di Nord perdiamo i voti

Sbagliato, secondo Romeo cercare nuovi posizionamenti politici.  “Nell’immaginario collettivo  la destra sarà sempre rappresentata dalla Meloni. La Lega rappresenta il movimento del territorio agli occhi dei cittadini. Questa deve essere l’idea: riprendiamoci la nostra identità, poi possiamo parlare di temi di destra, sinistra o centro”. Concetto ribadito in una lunga intervista a Repubblica. “Dobbiamo tornare a parlare ai territori. E la nostra regione deve essere valorizzata: per questo propongo una maggiore autonomia della Lega lombarda all’interno del partito”. Duro e  molto esplicito anche il governatore lombardo, Attilio Fontana. “Se sono qui”, dice parlando al congresso, “sono qui per combattere a favore della Lombardia e a favore del Nord. Perché il problema del Nord c’è, ed è sempre più presente”.

Salvini: la scelta di un movimento nazionale non si tocca

Nessun ultimatum a Salvini, chiarisce Romeo. “Noi oggi stiamo offrendo una grande opportunità a Matteo, il nostro leader: quello di diventare ancora più forte avendo alle spalle tutto il sostegno e la forza del cuore della Lega, che è in Lombardia. Senza i voti del Nord non si va da nessuna parte”. Salvini incassa e rilancia, appellandosi a un confronto leale ma interno e criticando duramente chi si mette a “sputtanare un altro militante sui giornali”. Il leader leghista chiede compattezza. “La cosa che più danneggia la Lega non sono le cannonate da fuori, ma i rumori di fondo e le polemiche interne”. In ogni caso, ha chiarito, sulla scelta di un movimento nazionale (utile per il Paese e per la Lombardia) non si torna indietro.

Giorgetti: troppo tempo dietro alle beghe di cortile

L’appello a evitare “beghe di cortile”, viene anche dal ministro Giancarlo Giorgetti, che ha lamentato il tempo perso a parlar male di qualcun altro nella Lega. ” Se riconosciamo questo, è già un grande passo avanti. Abbiamo bisogno di due cose, di un matto, di un capo, perché siamo fatti così e siamo diversi dagli altri partiti. E il capo va rispettato. E abbiamo bisogno di essere una comunità, una Lega, solidali tra di noi”. Tanti i messaggi di congratulazioni al nuovo segretario lombardo. “Sono sicuro che sarà un’ottima guida per la Lega Lombarda, come già lo è per il nostro gruppo in Senato”, dice Gian Marco Centinaio, “è il segretario migliore che potessimo trovare”. Auguri di buon lavoro anche da Alberto Stefani, che ha presieduto il congresso all’hotel Sheraton di Milano.

Botta e risposta Martusciello Durigon

Non è mancato un duro botta e risposta tra Fulvio Martusciello e Claudio Durigon. “È giusto che la Lega ripieghi sul Nord. Al Sud ci siamo noi di Forza Italia. Stiamo tornando allo schema del 1994”, ha detto il capogruppo di Forza Italia al Parlamento europeo. Parole che non sono piaciute al segretario federale della Lega, che invita il collega a dominare “la sua irriducibile irrequietezza”. “Si metta il cuore in pace: la Lega è un partito nazionale e di identità territoriale a difesa degli interessi italiani e delle proprie comunità. È sempre stato così e continuerà ad esserlo, compreso al Sud”.

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