Conte si spara tutte le cartucce: cos’ha detto di Grillo e Schlein. Ma non chiamatelo livoroso…

7 Dic 2024 16:38 - di Federica Parbuoni
conte grillo schlein

Di fatto si tratta di una campagna elettorale, benché tutta interna al M5S. E Giuseppe Conte la interpreta fino in fondo, non solo nel continuo botta e risposta con il suo competitor diretto, Beppe Grillo, ma anche con la sua competitor esterna, Elly Schlein. Così, mentre proseguono le operazione di voto degli iscritti pentastellati per suffragare o meno il risultato uscito dall’Assemblea costituente “Nova” tra l’altro sulla cancellazione del garante e del vincolo dei due mandati, Oz, come lo ha ribattezzato Grillo, manda messaggi di posizionamento a tutto campo. “Vogliamo essere progressisti indipendenti”, ha detto, rilanciando l’Opa sulla sinistra con un’operazione che parte dal tentativo di svuotare di significato la rappresentanza dei partiti che tradizionalmente si definiscono in questo modo.

L’Opa sulla sinistra

“L’etichetta di sinistra oggi non significa nulla, perché non solo in Italia ma anche all’estero se guardiamo quali sono le politiche perseguite da partiti tradizionalmente di sinistra ci si chiede che sinistra è questa, che politica progressista è questa?”, ha detto Conte, ospite di Agenda a SkyTg24. “Molto spesso le sinistre – ha proseguito – fanno politiche neo liberiste, peggio di quelle della destra, restauratrici, conservatrici. Sfiliamoci da questa contrapposizione sinistra-destra, abbiamo abbracciato la definizione di forza progressista, un’area assolutamente alternativa alla destra, con questa destra di governo non abbiamo nulla a che vedere”.

La bordata a Elly Schlein

Poi la bordata diretta a Elly Schlein, con una semplificazione su quanto avvenuto in Europa che sfocia nella mistificazione. “Visto che facciamo polemiche il Pd si è ritrovato in Europa a votare con Meloni, noi no. È il Pd che vota con Meloni, sono gli europarlamentari del Pd che hanno votato con Meloni e non l’hanno fatto i Socialisti francesi e i Socialisti tedeschi, si poteva fare una scelta diversa”, ha detto Conte, cercando di accreditarsi come unica forza credibile per guidare l’alternativa al centrodestra. “Noi non stiamo dicendo che vogliamo fare l’alternativa da soli. Noi – ha sostenuto – vogliamo essere progressisti indipendenti”.

L’ultima puntata della soap con Grillo: “Finirà come Di Maio”

Quanto ai problemi interni, Conte, che ieri è stato “raccomandato” da Grillo a Schlein come “persona giusta per guidare il Pd”, ha minimizzato. “Non vedo il rischio scissione, perché vedo una comunità che oggi si è alzata in piedi, alza la testa anche di fronte al garante e ha lavorato per definire nuovi obiettivi strategici. Dopo il processo costituente siamo una comunità completamente rinnovata, che piaccia o non piaccia”. “Se Beppe Grillo vuole provare a fare una nuova iniziativa politica, e nessuno glielo può impedire, faccia una fondazione, è sbagliato fare un’associazione di diritto privato, perché quella è una forza politica dove contano gli iscritti”, ha proseguito il leader M5S, per il quale “adesso è il momento del livore, del sarcasmo, delle offese, delle ingiurie”. “Io – ha sostenuto – non posso competere su questo livello e non posso neppure competere con le battute, però se continuano così a Casaleggio e anche a Grillo gli verrà offerto un incarico più importante di quello che è stato offerto a Di Maio”.

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