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Crosetto Nato

Crosetto: “Con la caduta di Assad si apre una fase piena di incognite. Servono più soldi alla difesa”

Politica - di Carlo Marini - 9 Dicembre 2024 - AGGIORNATO 9 Dicembre 2024 alle 16:34

Assad è caduto. In modo repentino come in Afghanistan. E’ l’effetto di quanto accaduto non negli ultimi giorni, ma anni: l’indebolimento dell’Iran, dei suoi proxy, in primis Hezbollah, e della Russia, alle prese con il fronte ucraino. Ora si apre una transizione difficile piena di incognite: da un lato, ribelli vittoriosi già spaccati in fazioni, dall’altro la volontà di ripristinare un sistema democratico. Ma anche divisioni nel mondo arabo, estremisti che si odiano tra loro, tensioni sui confini: Libano, Iraq, Israele, Arabia Saudita, che non è confinante ma vicina e Turchia”. Lo ha affermato Guido Crosetto, ministro della Difesa in un’intervista al quotidiano ‘La Stampa’.

“Erdogan ha in mano un risultato che persegue da anni, ma non pensava così vicino. E ora aumenta il suo potere di aprire e chiudere i rubinetti verso la Ue – ha proseguito Crosetto – L’Ue è debole per molte cose, in primis la crisi economica – ha sottolineato – E la vittoria di Trump la mette, in modo impietoso, di fronte al nanismo politico di cui è affetta da decenni: non ha ruolo nel mondo ed è afona su ogni tema o crisi internazionale. Parlano, semmai, le singole nazioni, per conto loro e spesso in modo diverso”. “Questo contesto regala potere a Erdogan. Un pragmatico. Potrebbe non accontentarsi più di aiuti economici, ma sfruttare la fragilità Ue per puntare all’ingresso in Europa. Per la Turchia, una rivoluzione: stabilità monetaria e prospettive enormi per l’industria, ma con un impatto negativo, di pari entità, sull’industria Ue”.

In merito a Putin, Crosetto ha detto che “pensa oltre l’Ucraina. Io, come ministro della Difesa, e noi come nazione dobbiamo impedire ad ogni costo una nuova guerra”. Sul 2% del Pil alle spese militari, Crosetto ha ribadito che “mi sono stufato di confrontarmi su tali temi come se fosse una richiesta ‘bellicistica‘. Per Trump chi non contribuisce se ne deve andare o se ne andrà lui: Sono due anni che la Nato parla di 2,5 o 3. L’Italia deve affrontare seriamente il tema e non nascondersi dietro presunti ‘obblighi’ perché lo chiede la Nato o Trump. Noi dobbiamo difendere l’Italia, preparati ad affrontare crisi anche dure. Finora non ho alzato i toni, ma i tempi lo impongono. Dobbiamo difenderci. E se mi sarà impossibile farlo, in futuro, per mancanza di risorse o interventi legislativi che reputo fondamentali, di certo non lo accetterò in silenzio. L’Europa deve scorporare le spese di difesa dal patto di stabilità, ma se non lo facesse, dovremo comunque decidere di investire di più, più velocemente possibile”.

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