Crosetto: “Unifil essenziale per la pace e la stabilità del Libano. Aggiornare le regole di ingaggio”

6 Dic 2024 17:54 - di Gabriele Caramelli

“Non possiamo perdere altro tempo. Unifil, la missione delle Nazioni Unite, è essenziale per la pace e la stabilità del Libano, ma è necessario aggiornare le sue regole d’ingaggio e permettere alla missione stessa piena e concreta libertà di agire, nel rispetto della risoluzione 1701 dell’Onu”. L’ha scritto il ministro della Difesa italiano, Guido Crosetto su X, dopo aver incontrato il suo omologo libanese Sleem Maurice a Beirut. Secondo il ministro “fondamentale, poi, sarà, sempre di più, riuscire ad assicurare sostegno finanziario, addestramento ed equipaggiamento delle Laf, le Forze Armate libanesi”.

Crosetto sull’Unifil e la stabilità del Libano

“La stabilità non solo del Libano, ma dell’intera area, diventerà concreta solo quando le Laf saranno più forti di Hezbollah e in grado di difendere il loro Paese, garantendo sicurezza e rispetto dei confini”, ha precisato Crosetto nel post, spiegando anche le complicazioni che hanno coinvolto il Paese dei cedri in seguito alla conflittualità tra gli israeliani e le forze islamiste di Hezbollah.

“Aumentare e intensificare tutti gli sforzi internazionali”

“Imprescindibile – ha proseguito – è anche il maggiore e stretto coordinamento tra Comitato tecnico per cessate il fuoco e Unifil. Bisogna aumentare e intensificare tutti gli sforzi internazionali che l’Italia continuerà a sostenere con forza, per arrivare a effettiva attuazione della risoluzioni delle Nazioni Unite e per la stabilità della striscia a Sud del Litani”. Crosetto quindi ha ricordato di aver inviato “una lettera, insieme alla collega spagnola Margarita Robles, per sollecitare una chiara presa di posizione di Onu” e di aver dimostrato “naturalmente tutto il mio e nostro, dell’Italia tutta, apprezzamento per la presenza e il lavoro, silenzioso e coraggioso del contingente italiano di Unifil“. La sua posizione a distanza di tempo non cambia, così come la volontà di omaggiare i nostri militari che giornalmente impiegano le loro forze ogni giorno nella missione di pace prevista dalle Nazioni unite.

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