Crotone, pestaggio al poliziotto che sparò al pizzaiolo: i video inchiodano 4 familiari della vittima, arrestati

6 Dic 2024 12:30 - di Greta Paolucci
omicidio Chimirri e pestaggio poliziotto

 

Omicidio Chimirri, a distanza di due mesi dai fatti di sangue di Crotone arriva la notizia di 4 arresti per il pestaggio del poliziotto che sparò al piazzaiolo tiktoker: i video inchiodano i familiari della vittima. Gli echi della tragedia di Crotone deflagrano nelle aule di giustizia: quattro persone appartenenti alla famiglia di Francesco Chimirri, il pizzaiolo tiktoker morto il 7 ottobre scorso dopo una colluttazione con l’agente di Polizia Giuseppe Sortino che nello scontro esplose al suo indirizzo un colpo di pistola, sono state arrestate alle prime ore del mattino dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Crotone.

Crotone, omicidio Chimirri e pestaggio poliziotto: quattro arresti

I quattro, a vario titolo, sono indagati per tentato omicidio aggravato, lesioni personali pluriaggravate, resistenza e violenza a un pubblico ufficiale in concorso, porto delle armi o degli oggetti, atti a offendere, in concorso e danneggiamento aggravato. Gli inquirenti hanno individuato i quattro indagati quali presunti responsabili del pestaggio ai danni del vice ispettore. E salta agli occhi che tra i quattro arrestati c’è anche il figlio di Chimirri, Domenico. Al momento, i familiari del tiktoker sono stati trasferiti presso il carcere di Crotone, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Per il violento pestaggio del poliziotto sono finiti in manette 4 familiari della vittima

Le immagini di quel pomeriggio di ordinaria follia che ha scatenato la folla dopo il colpo esploso dall’agente contro il pizzaiolo tiktoker, molto conosciuto in città, sono ancora nelle menti di molti. Lo choc dello sparo e il violento pestaggio che ne è seguito hanno alzato l’asticella di orrore e panico consumati in un pomeriggio di inizio ottobre sulla scia di un inseguimento culminato poi nel violento pestaggio del vice ispettore Sortino. Attimi immortalati in almeno tre video. Le immagini, catturate da una finestra con la tapparella appena alzata, mostrano le violenze. E un ragazzo vestito di scuro che raccoglie da terra la pistola dell’agente, caduta dopo la colluttazione, che prova a sparare senza riuscirci. Il giovane è trattenuto da un uomo alle spalle, che cerca di bloccarlo anche mentre colpisce Sortino, ancora a terra, con violenti calci alla testa e all’addome.

La ricostruzione degli investigatori dei fatti di sangue di Crotone

In base alla ricostruzione operata dagli investigatori, i quattro congiunti di Chimirri avrebbero aggredito senza motivo il vice ispettore Giuseppe Sortino. Il quale, mentre si stava recando presso la Questura di Crotone, aveva notato un’autovettura che – si legge in un comunicato dei carabinieri – stava «percorrendo la Ss 106 a una velocità elevatissima. Con un andamento potenzialmente pericoloso per gli altri utenti della strada. E che aveva già cagionato due lievi collisioni con altrettanti veicoli. Decidendo di seguirla e fermandosi nella Via don Giuseppe Puglisi del quartiere Lampanaro di Crotone.

La folle corsa in strada e l’identificazione di padre e figlio in auto da parte dell’agente

Dove, dopo aver richiesto agli occupanti del veicolo – che ha identificato nel defunto Francesco Chimirri e nel figlio – delle delucidazioni sulla condotta di guida. E dopo aver chiesto loro d’identificarsi, è stato dagli stessi inizialmente percosso. Anche mediante l’utilizzo del suo sfollagente, in dotazione individuale». E «che aveva adoperato solo per difendersi dal brutale pestaggio, per farli desistere».

Omicidio Chimirri, i video sul brutale pestaggio del poliziotto e le testimonianze

E allora, fa sapere l’Adnkronos, le varie fasi dell’evento sono state ricostruite con l’ausilio delle immagini delle telecamere di videosorveglianza private, dei video, realizzati da alcuni privati cittadini e “postati” sul social network Tik Tok, che avevano assistito all’evento dalle loro abitazioni. E grazie alle testimonianze, rese dagli altri soggetti, in grado di riferire sui fatti, si è appurato che il poliziotto, prima percosso solo da Francesco Chimirri e dal figlio, era stato successivamente raggiunto anche dagli altri tre loro familiari, che – riporta la nota dei carabinieri – «hanno proseguito nella loro azione. In diverse fasi. E cagionandogli delle lesioni gravissime che, solo per un mero caso fortuito e accidentale, non hanno condotto al suo decesso».

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