Esplosione a Calenzano, trovati i corpi di 2 dispersi: salgono a 4 le vittime accertate. Il punto sulle indagini

10 Dic 2024 10:05 - di Prisca Righetti
Esplosione a Calenzano

La devastazione dell’esplosione avvenuta in un deposito di carburanti Eni a Calenzano (Firenze) intorno alle 10.20 di ieri (lunedì 9 dicembre ndr) continua a deflagrare: alla ripresa delle ricerche, questa mattina sono stati ritrovati i corpi di due dei tre dispersi nella tragedia. Da quanto apprende l’Ansa sarebbero stati individuati nell’area della pensilina dell’area di carico. Così, se fino a ieri il drammatico bilancio era di 2 morti, 3 dispersi e 26 feriti (9 portati in ospedale dalle ambulanze del 118 più altri 17 che si sono presentati da soli in pronto soccorso, con problemi meno gravi), ora il tragico bollettino aggiorna la sua conta a 4 vittime.

Esplosione Calenzano, trovati i corpi di 2 dispersi

La lista delle trentacinque persone che erano entrate nel sito Eni di Calenzano, in cui è avvenuta l’esplosione, è il triste registro di una tragedia che vede affievolire la luce della speranza dei familiari di chi ancora manca all’appello dopo quella quella devastante deflagrazione. Tra loro, segnala il Tgcom24, l’unica vittima sicuramente identificata è Vincenzo Martinelli, 51 anni, residente a Prato e originario di Napoli. Aveva due figlie ed era autista di autocisterne.

Vittime e dispersi della tragedia di Calenzano

I soccorritori intervenuti dopo l’esplosione hanno individuato in breve tempo due vittime: la prima è stata identificata in Vincenzo Martinelli, 51 originario di Napoli e residente vicino a Prato. Gli altri che figurano tra i non identificati e dispersi sarebbero: un operaio originario di Catania di 57 anni. Un operaio originario della provincia di Novara di 49 anni. E un operaio nato in Germania ma cittadino italiano di 45 anni, insieme a un operaio di Matera di 45 anni.

Una tragedia che sarà ricordata come la strage degli autotrasportatori

Stando alle informazioni fin qui raccolte, l’esplosione sarebbe avvenuta a seguito della perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti. Le vittime, come altri colleghi sul proprio autocarro, stavano facendo rifornimento in mattinata per ripartire e cominciare la giornata. È per questo che quella di Calenzano rischia di essere ricordata come “la strage degli autotrasportatori”.

«I loro mezzi – riferisce nel dettaglio il servizio del Tgcom24 – erano parcheggiati sul posto al momento dell’esplosione nello stabilimento, dove si svolge attività di ricezione, deposito e spedizione di benzina, gasolio e petrolio. Prodotti che giungono tramite due oleodotti collegati con la raffineria Eni di Livorno, per venire quindi stoccati in serbatoi atmosferici cilindrici in attesa dell’invio alle pensiline di carico delle autobotti».

L’inchiesta della Procura

Dunque, a esplodere, innescando un incendio, è stata una delle autobotti presso le pensiline di carico, nella zona dove viene caricato il carburante: è questa l’ipotesi su cui lavora la Procura di Prato, competente territorialmente, che ha aperto un’inchiesta per chiarire la dinamica dell’incidente e accertare le eventuali responsabilità penali. Il procuratore Luca Tescaroli ha fatto un lungo sopralluogo sul luogo dell’esplosione. «Allo stato è possibile evidenziare che al momento dell’esplosione erano presenti diverse autobotti parcheggiate all’altezza degli stalli di approvvigionamento del carburante», ha confermato il magistrato.

Aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo

Il procuratore Tescaroli ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo. Al vaglio anche le ipotesi dei reati di lesioni colpose aggravati dalla violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro ed anche il disastro colposo. La Procura ha coinvolto subito nelle indagini i carabinieri del comando provinciale di Firenze ed ha nominato alcuni medici legali e tre consulenti tecnici per accertare le cause dell’esplosione. «Abbiamo richiesto l’intervento dell’Arpat e dell’Asl Toscana Centro per evidenziare i profili di possibile responsabilità sul luogo teatro dell’esplosione», ha aggiunto Tescaroli.

Al vaglio anche le ipotesi dei reati di lesioni colpose e disastro colposo

Alcuni testimoni che erano sul posto vengono ascoltati in queste ore. «Ho visto una scena impressionante, c’è una distruzione totale. Immagino chi era lì a lavorare ed era lì vicino o sotto le infrastrutture di ricarica, quello dev’essere apparso come un inferno. La situazione è indescrivibile», ha commentato il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani appena giunto sul posto.

Esplosione Calenzano: la giornata di lutto regionale e cittadino

Intanto oggi, (mercoledì 11 dicembre ndr) sarà giornata di lutto regionale in Toscana. Lo ha annunciato il presidente Eugenio Giani al termine della riunione della Giunta. Il Comune di Calenzano ha proclamato due giorni di lutto, ieri e oggi. Le bandiere degli edifici della Regione saranno esposte a mezz’asta per l’intera giornata e verranno listate a lutto in una giornata di cordoglio, in memoria di chi in quella terribile esplosione ha perso tragicamente la vita, di chi manca ancora all’appello.

Tajani: «Troppe vittime, premiare chi investe in sicurezza»

E sulla tragedia dell’esplosione a Calenzano poco fa si è espresso anche il ministro Tajani. Il ministro, parlando a Restart su Rai3, ha sottolineato: «È una piaga quella degli incidenti sul lavoro, troppe vittime. Bisogna incrementare il numero di ispettori, cosa che il ministro Calderone ha fatto, che il governo ha fatto, e bisogna anche premiare le imprese che garantiscono più sicurezza sul lavoro, magari detassando gli investimenti per chi rafforza la sicurezza sul lavoro». Concludendo con una forte esortazione in calce: «Poi grande attenzione e rispetto delle regole».

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