Federica Pellegrini rivela al Corriere: “Sono di destra, mio padre era un parà della Folgore”

24 Dic 2024 11:16 - di Luisa Perri

“Mio padre era un parà della Folgore. L’ultimo lancio lo fece quando sono nata io”. Così Federica Pellegrini in una lunga intervista al Corriere della Sera, dove si racconta parlando anche di politica. Il padre non era democristiano: “Era molto appassionato alla politica. A casa entravano giornali e libri di orientamenti diversi”. La leggenda del nuoto azzurro dice ad Aldo Cazzullo a Arianna Ravelli di sentirsi di “destra moderata”, e sul premier Giorgia Meloni si esprime così: “Con lei ho più che altro una forte solidarietà femminile. Credo non sia facile gestire quel ruolo da donna; anche io, nel mio piccolo, l’ho provato. Spero che una donna faccia grandi cose per le donne. Ma da questo punto di vista direi che possiamo migliorare molto”.

Il suo primo ricordo, racconta Federica Pellegrini, è quello della “istruttrice di nuoto” che “vuole metta la testa sotto l’acqua per fare le bolle, a me non piace, lei si spazientisce. La testa alta è rimasta poi un tratto nella mia nuotata, adesso è considerata sbagliatissima”. Dice di avere ancora paura di tuffarsi in mare se non vede in fondo (“Se non c’è luce in mare, non mi butto”, ammette).

Da donna e da veneta è stata colpita dalla storia di Giulia Cecchettin. “Quando è stata uccisa ero incinta di mia figlia. Quella tragedia mi ha portato a pensare al patriarcato, a quante volte le donne vengono sminuite”. Poi gli amori: prima la storia con Luca Marin che accrebbe la rivalità con la francese Laure Manoudou (ex fidanzata dell’azzurro). “Con Marin si erano già lasciati – racconta – Laure e io siamo in ottimi rapporti, ho pure partecipato al docufilm sulla sua vita”.

L’esperienza della maternità: cambiamento epocale

Poi racconta al Corriere il fidanzamento con Filippo Magnini, arrivato a interrompere proprio quello con Marin che la scopre in camera col rivale durante i Mondiali di Shangai del . “Lui mi vide dallo spioncino – ricorda – Luca e io ci trascinavamo da un po’, la mia intenzione era stare nel limbo fino a dopo i Mondiali, per poi lasciarlo, però mi ha beccata prima”. “Con Filippo sono stati sei anni importanti, belli e molto difficili”, afferma Pellegrini. Ma sono arrivati i tradimenti: “L’ho scoperto due volte – dice – La prima ha lasciato il vecchio cellulare a casa e ho letto i messaggi”, mentre la seconda “gli ho mandato un paparazzo”. Per conquistare suo marito, nonché ex allenatore, Matteo Giunta “mi sono esposta come con nessuno. Ammiccavo, cercavo di mandargli dell’elettricità, ma lui… fermo. E io mi chiedevo: “Capirà?”. Si è lasciato andare solo quando è stato sicuro che era una storia importante”. Pellegrini svela di aver, una volta, “baciato una donna” in una “serata un po’ alcolica” ma spiega di non provare attrazione nei confronti del suo stesso sesso. Da Giunta ha avuto una bambina, Matilde. Definisce la maternità “un cambiamento epocale. Me lo aspettavo, ma non così. Io e Matteo abbiamo deciso di vivere la bambina in modo esclusivo: ce ne occupiamo noi o i nonni, senza tate”.

Federica Pellegrini su Ballando con le Stelle: bellissimo percorso

Poi i successi sportivi in vasca: per l’argento alle Olimpiadi “perché si aspettassero di più” da una ragazza di 16 anni. L’oro a Pechino nel 2008 è stata “un’altra montagna russa”, “Facciamo le finali alla mattina: sbaglio completamente la tattica di gara, parto troppo piano e arrivo quinta. Riesco a resettare: nello stesso pomeriggio faccio il record del mondo nei 200. Il giorno dopo, la finale non l’avrei persa mai, tanto ero arrabbiata”. Dei Giochi di Londra dice, invece, di avere “un ricordo pessimo”.

Federica Pellegrini definisce la recente esperienza a ‘Ballando con le stelle”, dove è arrivata seconda, “un viaggio introspettivo, un bellissimo percorso, mi ha regalato maggiore sicurezza come donna”. Da un mito dello sport azzurro a un altro: Jannik Sinner, alle prese con il caso Colestebol. “A questo punto un fatto è certo, si è trattato di contaminazione. Ora dobbiamo – commenta – aspettare la sentenza del Tas, il tribunale dello sport di Losanna, dove decideranno se come sostiene la Wada, l’agenzia antidoping, c’è una responsabilità dell’atleta rispetto al suo staff o meno”.

 

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